La regola del quattro: Roma, Juve e Berardi.

NEWS_1383563333_BerardiIl “Quattro” è il numero dominante di questa seconda giornata di gennaio della Serie A, ultima del girone d’andata. Le grandi del nostro campionato non hanno steccato, vincendo e convincendo in giro per l’Italia e definendo, ancor più una classifica, già molto chiara:

– Quattro sono le pappine rifilate dalla Juve al Cagliari di fronte ad un pubblico formato, anch’esso, da quattro gatti.
– Quattro sono le botte assestate dalla Roma al malcapitato Genoa, così come il quattro è il numero dominante del nuovo centrocampista giallorosso Nainggolan.
– Quattro sono i gol che hanno fatto esplodere Berardi (per chi non se ne fosse accorto uno dei più forti giovani del nostro campionato) e implodere Allegri, nonostante l’esordio di Honda.
– Quattro sono i capelli in testa che sono rimasti a Pandev ma anche i chilometri percorsi da Rafael per coprire due porte in #VeronaNapoli
– Quattro sono le reti che hanno definito e candidato Adan per il premio “nuova pippa della porta”.

Insomma, una giornata (ancora non conclusa) che ha ribadito un paio di certezze: la Juve, se non succedono patatrac incredibili, non può non vincere questo campionato, visti anche i 52 punti conquistati in 19 giornate; il Milan ha in rosa solo difensori fantasmi, incorporei e immateriali; la Roma e il Napoli sono le squadre più attrezzate per conquistare la Champions.

Stasera tocca all’Inter, Mazzarri è già pronto: “restiamo quatti e pensiamo al quattro, oggi dobbiamo rispondere al fuoco nemico”.

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