Niente di fatto. Un punticino per ciascuno e situazione che rimane invariata. Ridono il Sassuolo, sempre più lanciato verso la Serie A, e le dirette inseguitrici. Empoli, Varese e compagnia cantante hanno la possibilità di accorciare la distanza e allontanare lo spettro delle promozioni senza playoff.
Il Verona spreca la possibilità di superare il Livorno e piazzare un altro mattoncino nella corsa per il secondo posto. I toscani escono però indenni dal Bentegodi, nonostante l’ultima mezz’ora giocata in 10 uomini. Il vantaggio degli amaranto arriva per una cavolata di Moras che decide di liberare la sua area con un elegante colpo di tacco sui piedi di Paulinho che ringrazia e fulmina Rafael.
Mandorlini bestemmia in turco ma non si arrende. Martinho è il più attivo dei suoi e, sul finire del primo tempo, pareggia i conti con l’ennesima boiata di Fiorillo che ormai si è rivelato essere l’erede naturale di Fiori. Saponette di pessima qualità.
Il secondo tempo è caratterizzato da una serie infinita di mani sui capelli (anche per chi non li ha). Tantissimi errori (alcuni clamorosi) sotto porta come quelli di Salviato e Cacia, fanno sì che il risultato non cambi, nonostante l’espulsione di Duncan. Alla fine si è sfiorata la rissa ma senza le botte giuste anch’essa è finita immediatamente: che delusione!
Al triplice fischio sorridono Nicola e Spinelli con la sua cerata gialla d’ordinanza. Il Verona perde un’ottima occasione e dovrà ancora lottare per ottenere quella promozione che tutta una città aspetta con grande trepidazione.
Comments are closed.