Continua la telenovela (poco appassionante, a onor del vero) basata sulla storia vera di uno stadio che a Venezia si deve fare da vent’anni e che, se va avanti così, vedrà la luce quando verrà scoperta la pietra filosofale.
Dopo l’annuncio del progetto Green Venice Arena da parte del patron dell’Unione, Yuri Korablin, ora la strada si fa dura: la SAVE – società che ha in gestione l’area aeroportuale di Tessera – si tira fuori dal progetto Quadrante additando l’amministrazione comunale, e il sindaco particolare, di non aver intenzione di rispettare gli accordi presi dalla giunta ai tempi di Cacciari (qui il comunicato ufficiale). Dopo la piccata risposta del vicesindaco Simionato – che ricorda a Marchi, direttore di SAVE, di essere il gestore e non il proprietario dell’aeroporto), tutto il piano edilizio che comprende anche il bosco di Mestre e il nuovo stadio per il Venezia sembra essere in procinto di saltare definitivamente.
Nel frattempo le tifoserie sono comprensibilmente incazzate nere e verdi dalla rabbia; manca solo l’arancione, ma in questo caso l’abbinamento dei tre colori è poco simpatico. Sperando che qualcosa, prima o poi, si muova…
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