Il Tour de France 2015 potrebbe partire da Venezia e passare poi da Conegliano, prima di tornare a casa, sulle strade d’Oltralpe.
Agli spettatori meno attenti tutta la faccenda potrebbe sembrare una gran cazzata e forse pure lo è, ma nelle dinamiche del mondo d’oggi, guidate dal vile denaro e talvolta dal vile Dan Harrow, nel mondo in cui la Parigi-Dakar son cinquant’anni che non parte più da Parigi e non arriva più a Dakar, nel mondo in cui la Supercoppa Italiana si gioca in Libia e in Cina, in questo mondo strano il Tour de France può partire dal Veneto.
Perché non farci partire il giro d’Italia, dal Veneto? Ma perché il giro d’Italia lo facciamo partire magari in Germania o lo facciamo passare per la Danimarca (paese notoriamente confinante con lo stivale) come l’anno scorso. A questo mondo le cose semplici e banali ormai non funzionano più.
L’incontro tra il patron della Grand Boucle, Christian Prudhomme, e i sindaci di Venezia e Conegliano è avvenuto ieri mattina; tra le vie della Marca è pure comparsa una gigantesca bici gialla con una bottiglia di prosecco al posto della borraccia: una raffinata boutade. Tra sorrisi e strette di mano, ancora non s’è raggiunto un accordo definitivo, ma le cose sembrano a buon punto. Operazione di marketing di grande portata per entrambe le parti, vediamo come va a finire.
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