Era il lontano 1891 quando venne assegnato il primo rigore, una novità assoluta nel mondo del calcio, che in quarant’anni di vita non ne aveva sentito il bisogno; uno dei momenti più classici del nostro sport preferito, quello a cui sono legate tante emozioni, positive o negative, non era infatti previsto nel regolamento originario del football.
L’invenzione del calcio di rigore si deve all’irlandese William McCrum, imprenditore e portiere del Milford Everton Football Club durante la prima stagione del campionato irlandese, datata 1890/91: proprio in quella stagione McCrum decise di imporre una regola per limitare l’irruenza dei suoi stessi compagni di squadra, soliti commettere pesanti falli per impedire agli avversari di segnare; questa regola consistette nella punizione senza barriera dagli undici metri, la più famosa del mondo dello sport e che il premio nobel Camilo Cela definì in maniera un po’ melodrammatica “la pena di morte del calcio”.
La Irish Football Association avanzò all’International Football Association Board la proposta d-inserire ufficialmente il calcio di rigore nel regolamento e tale proposta venne accolta il 2 giugno del 1891. Pochi mesi dopo, ecco che un centrocampista dell’Accrington Stanley commette fallo di mano nella propria area, permettendo a Joseph Health del Wolverhampton Wanderers di segnare il primo gol dalle celebri 12 iarde (la partita, per la cronaca, finì 5-0).
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