La notizia è fresca. La Gazzetta dello Sport ha avuto in anteprima i progetti di quello che diventerà il prossimo stadio del Milan, al Portello. “Una scelta ormai inevitabile, un progetto che trasuda futurismo” si legge nella pagine della rosa. A parte che il verbo trasudare ci fa abbastanza rabbrividire, la notizia ha scosso il mondo dei tifosi del Diavolo. L’addio al Meazza, casa di trionfi (ma anche di recenti figuracce), è stato voluto con grande decisione da Barbara Berlusconi, primo vero atto della sua presidenza.
Sarà una struttura realizzata attraverso l’aiuto di numerosi sponsor e che vorrà calarsi nell’ambiente cittadino senza rompere gli equilibri “visivi” e architettonici della città lombarda. Non vuole importi come qualcosa di nuovo e stridente, dunque. Uno stadio, a due anelli, che farà del comfort e dell’innovazione le sue peculiarità basilari. Uno spazio in cui far convolare negozi, open space, ritrovi culturali, luoghi di aggregazione sociale. Un paradiso per investitori e imprenditori.
Ma anche una risposta diretta allo Juventus Stadium. In stile glamour, modaiolo. Molto milanese. Una bella iniziativa anche di fronte all’arretratezza dell’intero sistema italiano e della mancanza d’infrastrutture adeguate. Ma c’è una cosa che ci preoccupa come amanti del calcio e della bella lingua: quale sarà il nome della futura casa del Milan? Vorremmo qualcosa di originale, poco scontato, accattivante, mediaticamente valido. Non Milan Stadium, per capirci.
A meno che qualcuno non muoia prima della realizzazione e si renda disponibile a battezzarne l’inaugurazione e a donare il proprio appellativo per la causa. Di chi stiamo parlando? Beh, con uno sforzo (neanche troppo faticoso) dovreste arrivarci.
#ZioFesterStadium
#RisoECotolettaStadium
#EForzaMilanCheSiamoTantissimiStadium
#MiLANCIO
#MuoriMourinhoStadium
Ma queste sono solo delle ipotesi. Il vostro?