Va beh. Il titolo è stupido ma il contenuto potrebbe anche non esserlo. Micheal Owen (classe 1980) uno dei calciatori più sfigati della storia del calcio moderno, ha annunciato che questa sarà la sua ultima stagione come calciatore professionista.
L’ex golden boy salì alla ribalta quando giovanissimo fece impazzire i tifosi inglesi durante i mondiali del 1998 con un gol da cineteca contro l’Argentina (vado a memoria sperando di non aver detto cazzate). Già da un anno faceva scorribande ad Anfield, con la maglia del Liverpool, alimentando le voci di un suo possibile futuro roseo e fiorito. Futuro che ebbe una vera realizzazione (anche se parziale) quando nel 2001, fuori pronostico, Owen vinse il pallone d’oro.
Nessuno però aveva fatto i conti con il suo fragile corpicino alla Micheal J. Fox. Non appena fu ceduto al Real Madrid, per circa 25 milioni di euro, iniziarono i problemi. Il crociato salutò: “Adios!” portandosi via gli anni della definitiva consacrazione.
Ritornò in patria dopo solo un anno per vestire la maglia dei Magpies di Newcastle. Quattro anni e settantacinquemila infortuni diversi: acciacchi, distorsioni, rotture, raffreddori, allergie, emorroidi, pellicine tirate via inopinatamente. Fu relegato tristemente a vedere i compagni giocare senza di lui, povera stella. Non ci fu verso di migliorare la situazione.
Nel 2009, Alex Ferguson volle tentare la carriera di sciamano convincendolo a firmare per il Manchester United. Nonostante l’aiuto di Nelson Mandela (o Morgan Freeman) e della cabala (o canapa) indiana la situazione non migliorò neanche cambiando squadra.
Da circa un anno e mezzo, Micheal Owen gioca con la maglia dello Stoke City. Ha collezionato ben 4 partite, un risultato encomiabile vista la precarietà di ogni singola cellula del suo organismo. Il ritiro non potrà che spalancargli altre possibilità, magari ai bordi del campo o dietro a una scrivania. Luoghi sicuri. Mi raccomando Micheal.. e mettiti la maglia della salute quando esci!
Comments are closed.