In questo sabato prenatalizio Roma-Milan potrebbe essere un bel regalo sotto l’albero per molti tifosi: per quelli rossoneri che vogliono ritrovare il vero Diavolo, per quelli giallorossi che potrebbero far sentire il panettone sul collo alla Juve; ma festeggiano soprattutto i bianconeri, perché la sfida finisce 0-0 e la vecchia signora torna a +3.
Una gara combattuta e maschia (come si diceva una volta), giocata molto in mezzo al campo – e del resto giocarla fuori dal campo sarebbe stato difficile. Ma vediamo ora le pagellonze dei migliori e dei peggiori in campo stasera.
Keita, 7: impeccabile su ogni tocco. Ma soprattutto efficace quando chiama le espulsioni altrui.

De Jong, 7: commovente quando, durante una pericolosa azione romanista, trova il tempo per salutare la mamma con un ampio gesto del braccio – saltando per farsi vedere meglio. Contestualmente tocca il pallone, in mezzo all’area, mentre Gervinho sta per colpire a rete: un dettaglio assolutamente insignificante…
De Sanctis, 6.5: coi piedi regala emozioni; ad ogni rinvio, specialmente nel primo tempo, sembra il fratello zoppo di Gigi la trottola: palle in fallo laterale, falli laterali alle palle e altri obbrobri assortiti. Para anche qualche tiro, ma in buona parte li avrei parati anch’io.
De Rossi, 6: lo inseriamo in questa lista solo perché avanzava solo lui con un cognome che inizia per De.
Honda, 5: più che altro sembra un ciaetto con le ruote sgonfie. Ogni tanto prova ad accelerare ma gli casca in continuazione la catena: non andava così male nemmeno quando la guidava Alex Barros.
Gervinho, 5: nella generale mancanza di attaccanti (entrambe le squadre giocano con 6 centrocampisti), lui è il giocatore offensivo più pericoloso di tutti: crea scompiglio nella difesa avversaria, crea i pericoli maggiori, Crea è un paesello del comune di Spinea (Ve). Il voto basso glielo diamo perché è brutto.
Borriello, 4: era lì lì per entrare; poi Garcia si è accorto di aver chiamato l’attaccante sbagliato.
Armero, 4: si lamentava, a inizio stagione, di giocare troppo poco; ora evidentemente gli pare di giocare troppo: un turno di riposo se l’è preso di giustezza facendosi ammonire due volte come un pollo.
Arbitri di porta, 1: non servono a un cazzo nemmeno a ‘sto giro.