E’ finita 4-2 per la Juventus la Supercoppa italiana, primo trofeo della stagione, che ha visto sfidarsi i bianconeri orfani di Antonio Conte e il Napoli di Walter Mazzarri.
Non mancheranno di certo le polemiche per una gara ricca di emozioni (ve l’abbiamo ben raccontata in diretta) che ha visto almeno tre dei sei gol regalati dalla squadra avversaria. Ma andiamo con ordine.
Pochi tiri in porta nei primi 25 minuti, poi ci pensa il solito Lucio a dare la svolta alla partita: viene colto mentre andava a caccia di farfalle dal contropiede del Napoli, che manda Cavani solo soletto davanti un super Buffon: parato il primo tentativo, ma il secondo va in porta.
Pochi minuti dopo Asamoah crede di essere alla partitella tra amici e scaraventa una padellata da chilo su una palla volante e quasi innocua: de Sanctis sorpreso e 1-1.
Invidioso della cappella di Lucio, Bonucci pensa di bene di non voler essere da meno: tenta il sombrero su Pandev, ma gli regala la palla del 2-1: bello il pallonetto del macedone. Poi finisce il primo tempo.
Nel secondo scoppiano i fuochi artificiali: la partita è bella e su rigore abbastanza netto arriva il pareggio della Juve, grazie al bagnoschiuma Vidal sotto la doccia della pioggia battente di Pechino. Il Napoli si lamenta per l’assegnazione del penalty, ma una scivolata su un giocatore a palla lontana è fallo: punto.
Evidentemente troppo equilibrata, la partita, così Pandev decide di dire al guardalinee che sua madre si vende per pochi spiccioli e si fa mostrare un bel cartellino rosso, lasciando il Napoli in 10. Ma è una situazione momentanea, perché a fine partita Zuniga, già ammonito, tira un calcione a Pirlo e si fa cacciare pure lui.
Scatta il putiferio e ci chiediamo perché, visto che quest’espulsione è ineccepibile; non è della stessa idea Mazzarri, che si danna come un ossesso e glielo si legge negli occhi che vuole rimanere a far compagnia a Pandev e Zuniga! Così l’arbitro di buon cuore lo accontenta e anche l’allenatore partenopeo viene espulso.
Si va ai supplementari, ma il Napoli in nove non è comunque uno scoglio facile da superare: se ne dispiace Maggio, che mette a segno di testa un gol da vero rapace d’area. Ovviamente nella sua porta: 3-2 per la Juve.
Il 4-2 è questione di qualche minuto: Asamoah lancia per Marchisio che d’esterno la piazza al vole per Vucinic, comodo e beato in mezzo all’area, visto che Britos s’era dimenticato di dover giocare un’altra mezz’ora. Il resto della partita è quasi solo noia: il Napoli è orgoglioso, ma la Juve controlla.
Siamo sicuri che nei prossimi giorni non mancheranno polemiche su polemiche per il rigore, le espulsioni etc etc: è il mondo del pallone, ci siamo abituati. Però prima o poi dovremmo farcene una ragione: mica tutte le espulsioni e tutti i rigori sono sbagliati, eh!
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