Una frase che lascia sorpresi tutti i giornalisti presenti e poi un sorriso distensivo. James Pallotta, charme americano e mentalità tutta italiana, inizia con una battuta il suo discorso sullo stadio: “Io avrei usato il Colosseo per il nuovo stadio di Roma ma mi hanno detto che era occupato”.
La dirigenza statunitense ha deciso di lasciare al più presto l’Olimpico per perseguire la strada battuta dalla Juventus. Uno stadio nuovo, di proprietà, che possa aiutare le casse del club e cambiare il modo di sostenere la squadra. Niente campo d’atletica e tifo a ridosso del manto erboso con un conseguente e “considerevole” cambio d’ambiente per le partite casalinghe.
Un progetto ambizioso che sottolinea la voglia d’investire degli americani a Roma. Un progetto a lungo termine per fare quel salto di qulità che i tifosi giallorossi bramano e desiderano da troppi anni. Pallotta ribadisce che il progetto è già in dirittura d’arrivo: “Siamo quasi pronti: avrà 60.000 posti, negozi e ristoranti e dovrà essere pronto per i campionati europei del 2016. L’investimento potrebbe anche superare i 200 milioni”.
Questione di priorità per il presidente. Lo stadio viene prima di tutto anche di altre realtà già vissute dai rivali cittadine come l’entrata in borsa. Anche qui James è sicuro: “La Borsa? Abbiamo progetti più importanti e urgenti”. Vedremo se Lotito starà a guardare o procederà anche lui verso uno stadio completamente biancoceleste. Il sasso, intanto, è stato lanciato.