Handanovic e Palacio sono stati probabilmente gli acquisti più importanti che l’Inter ha fatto in estate (insieme a Cassano). Ieri, nel giro di 60 secondi, hanno deciso un match bloccato che la banda di Stramaccioni non riusciva a far suo.
Il portierone sloveno, travestitosi per l’ennesima volta da ragno multibraccia, ha sventato il tentativo a botta quasi sicura di Markovic dimostrando tutto il suo valore. Nel capovolgimento di fronte Palacio ha punito la difesa serba regalando una vittoria che inizia a profumare di qualificazione. Si giocavano gli ultimi minuti di una partita bella e dai ritmi sostenuti.
Lucida la lettura dell’allenatore romano sul match: “Il Partizan aveva una grande superiorità di palleggio a centrocampo nel primo tempo, perché Ilic giocava tra le linee così come Tomic. Nel momento in cui abbiamo rinunciato al terzo centrale li abbiamo aggrediti di più e dal punto di vista tattico abbiamo avanzato il baricentro di quaranta metri. Complimenti a loro, ma la vittoria è meritata per quanto abbiamo fatto nella ripresa. Teniamo a questa competizione, abbiamo il dovere di essere protagonisti in Italia e in Europa”
Viste anche le numerose occasioni sprecate dai nerazzurri (Cassano, Palacio e Silvestre su tutti) è una lettura corretta, nonostante il buon rendimento del Partizan. Una formazione inedita quella che Stramaccioni schiera dal 1′ con un Livaja volenteroso davanti ma poco concreto e un Silvestre in difesa in cerca di riscatto.
Partita dopo partita, l’Inter acquisisce sempre più quella confidenza che gli permetterà di competere su entrambi i fronti con reali possibilità di successo. Le sfide a breve con Juventus e ancora Partizan (stavolta nella bolgia di Belgrado) potranno confermare l’ottimo svolto lavoro in questi mesi dagli uomini del presidente Moratti che si coccola sempre più il suo giovane tecnico.
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