Vedere un nemico in ginocchio provoca sempre un certo piacere. Per noi la depressione romana di Osvaldo è l’occasione per ricordare a tutti che #OsvaldoMerda sempre e ovunque, più che mai. In realtà non abbiamo niente contro l’attaccante italo-argentino, semplicemente ci sta sulle balle (non vi è mai capitato?) e ci piace sfotterlo.
Osvaldo è geloso di Totti. Nella Capitale voglio il pupone vice-sindaco e, possibilmente, lui netturbino. La volontà di spodestare Francesco dal suo (meritato) trono è un’impresa talmente difficile che pure Osvaldo ne dovrebbe comprendere l’inattuabilità. Dovrebbe fare il Destro della situazione e adottare un profilo basso in attesa di tornare decisivo per i giallorossi.
“Qui non mi amano”. Non ti amavano neanche a Firenze o a Bologna per questo. Forse a Barcellona in casa Espanyol potevano provare qualcosina ma, da una società che preferisce Stuani a Longo, non mi aspetto tanto di più. Farsi amare non è una cosa facile. Non basta una coda da cavallo, una rovesciata ogni tanto o un paio di occhiali da finto secchione.
L’unico attaccante che riuscì a farsi amare da Firenze e Roma credo sia stato Batistuta, ma stiamo parlando di campioni e non di modelli. Gente che viveva per l’area di rigore e non per le passerelle.
L’unico suggerimento che sentiamo di dare a Pablo è di seguire le orme di un attaccante che gli somigliava parecchio, Darko Pancev: “Tifosi fischiano, giornalisti criticano…Importa sega a me: io domani compro Ferrari!”. Vedrai che la tristezza passa di botto.
Comments are closed.