La sorpresa Murray ancora rimbomba nelle orecchie degli appassionati. L’inno britannico che risuona per onorare il castoro dai denti sporgenti che ha fatto vedere un tennis di altissimo livello sotto gli occhi dei sudditi della regina. Certo, mancava Nadal mentre Federer è arrivato in finale con le batterie scariche. Tutto ciò però non deve limitare il plauso nel sottolineare la crescita del tennista scozzese. Davanti al pubblico di casa Andy si è riscattato dalla sconfitta di Wimbledon superando re Roger in tre set.
La stagione però continua senza sosta. Sotto il sole nordamericano inizia il mese dei master 1000 dove i Fab4 si preparano per Flushing Meadows! Anche le lucertole soffrono le temperature alte e il surriscaldamento del terreno ma con una bella scorta di borracce si giocherà senza problemi.
Federer, tornato sul trono mondiale dopo Wimbledon, deve continuare ad agitare la racchetta come uno scettro anche in un territorio non sempre congeniale per lui. Nadalito deve recuperare forma e togliere i cerotti per presentarsi sulla linea di partenza fresco e riposato. Andy deve dimenticarsi delle feste olimpiche e confermarsi sul livello dei migliori. Nole Djokovic deve dimenticarsi delle delusioni inglesi e riproporsi come primo rivale del monarca svizzero per la classifica mondiale.
In mezzo tanti punti interrogativi. Il ritorno del buon Del Potro che dopo le Olimpiadi sembra essere tornato quello prima dell’infortunio. I vari Isner e Fish che in casa sono sempre pericolosi. Tsonga che si ferma sempre alle spalle dei migliori, pronto ad inserirsi nel cerchio dei favoriti ai titoli. I millemilla spagnoli che sempre sono pronti a dare battaglia.
E gli italiani?
Le nostre speranze sono sempre riposte in Seppi e Fognini, consapevoli del fatto che sarà difficile raccogliere qualcosa in più di ciò che è ragionevolmente auspicabile e pronosticabile. Speriamo in qualche altro exploit dei nostri portabandiera nell’ultima parte della stagione che conta.
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