Mancano pochi giorni alla fine dei campionati mondiali che si tengono a Barcellona. L’Italia, anche quest’anno, si è affidata (e si affida per le gare rimanenti) alle sue stelle: Tania Cagnotto nei tuffi, il settebello nella Pallanuoto e (forse) Federica Pellegrini in vasca.
Tania, da sola e insieme a Francesca Dallapè, ha portato in alto il vessillo dei tuffi italici. Solo le cinesi e dieci centesimi di punto hanno fatto sì che ora non si parli di oro ma, vista l’impresa della nostra connazionale (dotata di una erre che colpisce il cuore) non possiamo lamentarci. Resta il dubbio su chi verrà dopo di lei. Troppe gare sbagliate e pochissime certezze: unica eccezione Andrea Chiarabini, ultimo nella finale della piattaforma da 10 metri maschile ma, vista l’età (classe 1995) e le prospettive, abbiamo fiducia per il futuro.
Il settebello è in semifinale dopo aver liquidato la Cina (pippe allucinanti ma..che goduria!) e la Spagna padrona di casa, in un ambiente infuocato dove la personalità e l’esperienza internazionali dei nostri (campioni uscenti) ha prevalso sullo spettacolo (4-3 il punteggio finale). Ora ci aspetta il Montenegro che, in un derby tutto cazzotti, ha superato i cugini della Serbia. Dall’altra parte del tabellone sfida tra la detentrice olimpica, la Croazia (graziata dai canguri australiani) e l’Ungheria avversaria sempre temibilissima e con grande tradizione.
In vasca manteniamo la tendenza olimpica di Londra: siamo in fase disastro. Fabio Scozzoli, il nuotatore più quotato della squadra, ha toppato le sue gare con una rana che non ha gracidato neanche per l’orgoglio. Per il resto qualche semifinale e poco più. Siamo in crisi. Fortissima.
Eppure una nota positiva c’è: Federica Pellegrini. Tra un pavesino e l’altro, la veneta ha deciso di gareggiare sui 200 SL per “gioco” visto che sta vivendo il suo anno “sabbatico”. Eppure in semifinale le ha messe tutte dietro, senza aver preparato la gara durante l’anno (pare abbia fatto solo dorso). Ora arriva la finale, gara ancora più complicata dove potrebbe succedere di tutto. Intanto Federica è lì, ripetendo come una noiosa segreteria “di non aspettarsi niente da lei” ma rompendo comunque le scatole alle rivali che non si aspettavano di vederla in corsia così competitiva. Noi, anche per disperazione, ci attacchiamo a lei come cozze. Forza Fede!
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