Verona-Roma ha dato il via alla nuova stagione di Serie A: finisce 1-1, grazie ai gol di Jankovic (che porta il Verona in vantaggio al 61′ con un piatto destro a due passi dalla porta, su splendido cross di Halfredsson) e di Florenzi (che pareggia con un tiro da 25 metri 66′).
A seguire le pagelle di Palle di cuoio.
VERONA
Rafael, 6 Se sentite starnazzare, è la papera che il portiere gialloblù tira fuori dal cilindro in occasione del pareggio giallorosso; peccato, perché in altre 3-4 occasioni è decisivo.
Pisano, 6 Si fa notare principalmente perché il telecronista lo chiama per nome e cognome. Partita onesta.
Márquez, 6.5 Guida (non l’arbitro) la difesa del Verona con astuzia e mestiere; qualcuno si aspetta la sua puttanata, che però non arriva.
Moras, 7 Chiunque passi per di là si ferma a recitare il Vangelis; Dzeko per pigliare palla deve sempre arretrare: perché gli altri non crossano, e perché quando crossano alla fine la prende Moras.
Souprayen, 7 Debutto per lo sconosciuto Supradyn, che ha l’effetto del Buprofen: difende, corre, dribbla, si propone; elegante nei movimenti, concreto nelle giocate. Fantacalcisti in subbuglio. Si prende una standing ovation un tantino esagerata quando esce. (Romulo dal 79′, 6) Voto di fiducia. Bentornato.
Sala, 6.5 Mezzo punto in più per la veronica su Geco nel secondo tempo. Per il resto è sempre al posto giusto, ma è spesso l’uomo sbagliato.
Greco, 6.5 Nel primo tempo è da 7 abbondante. Nel secondo fa fede al suo cognome e va in default.
Hallfredsson, 7.5 9o minuti + recupero di applausi. Mena come un poliziotto dell’Alabama e pennella cross come un Beckham di periferia: la sua pelata fa impazzire Verona. Suo il cross per il gol di Jnakovic.
Jankovic, 6.5 Partita onesta, ma è il suo piattone a trasformare il Bentegodi nel Bosko della felicità. (Pazzini dall’ 82′, s.v.) Dal Milan al Verona per continuare a entrare negli ultimi 8 minuti.
Toni, 5.5 Una girata da dimenticare, tante sportellate con Manolas, poca ciccia alla fine dei conti. Deve carburare.
Juanito Gómez, 6 Anche lui nel primo tempo giganteggia, ma nel secondo sbaglia un gol che andava messo dentro e poi sparisce. (Siligardi dal 74, 6) Qualche bel tocco, un inserimento; poco altro.
ROMA
Szczesny, 7.5 Salva la baracca in varie occasioni, con bravura e con una certa dose di culo (vd. parata su Gomez). Ma la fortuna, si sa, aiuta gli audaci. Inaugura inoltre una lunga serie di telecronache in cui il suo nome sarà pronunciando tossendo.
Florenzi, 7 Primo tempo difficile. Poi, ad un certo punto, decide di far tutto lui, come al solito: difende, si propone, crossa, segna il gol del pareggio (con l’aiuto di Rafael). Uno con le palle di cuoio.
Manolas, 6.5 Sfiora il gol e contro Toni usa tutto il mestiere: commette anche un po’ di falli di troppo, ma Guida non se ne accorge; è bravura anche questa, in fin dei conti.
Leandro Castán, 6 Rientra in campo ma, tutto sommato, era meglio Astori.
Torosidis, 6 Allunga la lista di quelli che, a un certo punto, spariscono dal campo. Agosto, calcio mio non ti conosco.
Pjanic, 6.5 Il gioco della Roma è tutto sulle sue spalle, ma non sempre è un bene: la classe non si discute, ma a volte quando imposta corre troppo… pjanic.
De Rossi, 5.5 Il capitano del futuro (si parla del 2037, circa) sa come si gioca a calcio, e si vede; ma la forma migliore è lontana: ha cercato di raggiungerla con qualche lancio direttamente sulla pista d’atletica. (Keita dal 65′, 5) Lento e impreciso: buttato nella mischia in piena fase R.E.M.
Nainggolan, 5 Guerriero spompato, cresta velleitaria. Il vero Nainggolan è rimasto in vacanza.
Salah, 5 Se continua a giocare così, il colpo l’ha fatto la Fiorentina. Mummia egizia sul campo, speriamo si risvegli dall’imbalsamazione. (Iago Falque dal 65′, 5) Sì, è vero, ha giocato. Ma nessuno se n’è accorto.
Dzeko, 7 Debutto senza gol, ma prestazione maiuscola; è ovunque: il primo a fare pressing, il primo a proporsi in avanti. Meriterebbe il gol ma spreca le poche palle giocabili che gli arrivano, anche se la colpa non è tutta sua.
Gervinho, 5/6 Come Salah per un’ora circa, poi prova ad accelerare: ci riesce a metà. (Ibarbo dall’83’ , s.v.) La nerchia non basta.