Una partita strana quella tra Lazio e Inter. Dopo 60′ non ho avuto nessuna remora a definirla “la peggior partita della stagione” con pochissime occasioni e tanto, troppo tatticismo. Poi l’Inter improvvisamente ha iniziato a collezionare pali e il match, come per incantesimo, ha ripreso vita.
Lode a Stramaccioni che è entrato nel Guinness dei Primati per i 76 moduli utilizzati in 90 minuti di gioco. Prima il 4-4-2 con Zanetti playmaker davanti alla difesa. Poi lo spostamento di questi come terzino destro, con Nagatomo e Pereira a chiedersi: chi cazzo sta dietro e chi davanti? (possibile titolo per un film di Rocco tra l’altro). Poi l’entrata di Palacio per Cambiasso e via con le tre punte (Nagatomo a questo punto trotterellava per il centrocampo brucando un po’ qui e un po’ là). Infine dentro “cotechinho” Coutinho: 4 punte, semipunte, cazzi vari. Chiedete a Stramalo…..
Ad un certo punto tutto stava svanendo grazie alle bombe da fuori di Guarin e Cassano. Entrambe le conclusioni si stampano sullo stesso palo, benedetto da Marchetti e da Lotito prima del match. Pericoli scampati che avrebbero esaltato la sagacia tecnica del tecnico romano invece che sottolineare il gioco da provinciale messo in atto per più di un’ora.
La Lazio è stata più cinica. Ha costruito armadi i difesa come Ciani, ha giocato sulle fasce sfruttando la regia di Ledesma e opprimendo l’Inter per buona parte del match. Klose però sembrava in cattiva giornata. Nonostante delle accelerazioni da urlo (che cazzo mangia sto qui la mattina?? crauti??) l’imprecisione sotto porta aveva fatto venire le emorroidi a Tare, svanite di fronte al gol, da rapace vero d’aria di rigore (assist di Mauri).
Finisce 1-0 per i biancocelesti che per una sera potrebbero ricoprire il ruolo di “anti-juve” ormai assegnato a destra e a manca con estrema facilità. Ultima nota a margine: Juan Jesus non ha giocato, aveva le prove del presepe.
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