Da ieri Mattia Destro è ufficialmente un nuovo giocatore del Bologna (ma è curioso che sul sito della società non se ne siano ancora accorti): per lui una nuova possibilità di rilancio o solamente un passo indietro? Di certo due anni fa nessuno si sarebbe aspettato che l’ex pupillo di Sannino al Siena sarebbe finito, oggi, a giocare per una neo promossa.
Destro, sinistro, gol
Destro, sin da ragazzo, ha l’aria del predestinato: etichetta che ha rovinato la carriera a tanti bravi ragazzi. Nella primavera dell’Inter che ha vinto il Torneo di Viareggio nel 2008 lui è stato il capocannoniere, messo parzialmente in ombra solamente dalle prestazione di un altro ragazzo predestinato, Mario Balotelli, che adesso è al Liverpool solo perché a casa di Brendan Rodgers il bidone dell’umido è troppo piccolo. Ma mentre Mario è aggregato di corsa in prima squadra, la carriera di Mattia segue vie più normali: prima un prestito al Genoa, per farsi le ossa, con una manciata di presenze e un paio di gol; poi la cessione, proprio al Geona, che però lo gira in comproprietà al Siena. I rossoblù avevano in rosa Palacio, Gilardino, capitan Sculli, Caracciolo: per Destro non c’è spazio, e allora via. In Toscana l’attaccante di Ascoli Piceno conquista presto una maglia da titolare e non se la toglie quasi più (tranne, forse, per lavarsi; o almeno speriamo).

12 gol stagionali e la folla è in delirio: il pubblico lo adora, la critica lo esalta; un nuovo Pablito Rossi? La nuova speranza della Nazionale italiana? Un futuro pallone d’oro? Presidente della Repubblica? Papa? A seguito di questo exploit si scatena l’asta selvaggia del mercato estivo: torna all’Inter, va alla Juve, ci pensano il Real, il Bayern, la Nazionale Cantanti; alla fine le sue prestazione se le aggiudica la nuova (ma fallimentare) Roma di Zdenek Zeman. Destro finisce la sua stagione da capocannoniere della Coppa Italia e sembra essere sul punto di esplodere definitivamente, ma l’anno successivo inizia con un infortunio che lo tiene lontano dal campo fino a ottobre; Rudi Garcia non lo vede titolare e, anche quando torna disponibile, gioca meno di quanto ci si aspetti: solo 20 le presenze in campionato, ma condite con ben 13 gol, la media gol più alta di tutta la serie A.
Destro scalpita ma questo primato non basta a fargli guadagnare il campo: 19 scampoli di presenze tra campionato e coppe – con soli 5 gol – nella prima parte della stagione ’14/’15 non sono i numeri di chi crede di poter essere decisivo e spera nell’affermazione definitiva anche in Nazionale. A gennaio del 2015 passa dunque al Milan: è la mossa del rilancio, suo e dei rossoneri di Inzaghi, che faticano. Più che un rilancio, però, è un lancio: fuori dalla finestra. Gioca poco, gioca male, non segna praticamente mai.
Se lo dimenticano tutti, in questa triste estate: cosa farà Mattia Destro da grande? Intanto prova a rilanciarsi al Bologna, piazza che tanto bene ha fatto anche al buon Gilardino. Tornerà a stupirci con prestazioni degne del suo passato a Siena? Domanda rivolta ai fantacalcisti…