Il Napoli spreca l’ennesima occasione in casa e non va oltre lo 0-0 con la Sampdoria. Nonostante il ko di Roma, la Juve può dormire sonni tranquilli e permettersi i suoi rari passi falsi: rivali quest’anno non ce ne sono. I partenopei guadagnano solo un punto ma restano ancora a -4, soglia di sicurezza per i bianconeri. Stupiscono ancora il Genoa di Ballardini, vittorioso 1-0 sull’Udinese, e il Cagliari di un grande Sau: doppietta per lui nello 0-2 che affossa il Pescara. Vola il Catania, 1-0 al Bologna, e respira il Torino, 2-1 all’Atalanta.
NAPOLI 0-0 SAMPDORIA
Niente da fare. Il Napoli non supera l’ennesimo esame di maturità e dimostra di non avere ancora la continuità da scudetto. La sconfitta di ieri della Juve avrebbe dovuto caricare a molla i giocatori, che scendono invece in campo con timidezza e poche idee. Merito anche di una Samp concentrata e vogliosa, che mette alle corde gli azzurri per un tempo e regge senza grossi affanni nella ripresa. Nel primo tempo le occasioni migliori sono infatti per i blucerchiati, nonostante un paio di tentativi di Cavani (non all’altezza oggi). L’ingresso di Pandev sveglia un po’ il Napoli, complice il calo fisico dei liguri, ma la difesa doriana resiste e fa imprecare Mazzarri e una città intera con lui.
GENOA 1-0 UDINESE (Kucka)
Che scossa Ballardini: con lui in panchina Genoa imbattuto. I rossublu portano a casa altri tre punticini al cospetto di un’Udinese che fa fatica a tornare ai livelli delle passate stagioni, in trasferta soprattutto. Al Genoa basta il tocco vincente di Kucka su azione da calcio d’angolo, a completamento di un’ottima gara. I friulani si svegliano tardi e non bastano le occasionissime di Benatia e Merkel allo scadere.
CATANIA 1-0 BOLOGNA (Almiron)
Angolo di Lodi e colpo di testa vincente di uno qualsiasi degli altri nove in campo con lui: questo lo schema prediletto per i siciliani. Oggi tocca alla craniata di Almiron far gioire tutta Catania. In mezzo tante altre occasioni per raddoppiare e qualche brivido di troppo nella ripresa. Le quattro pere dell’andata son vendicate; ora si può sognare anche in grande.
TORINO 2-1 ATALANTA (Cerci, Denis (rig., A), Birsa)
Sarebbe stato davvero troppo anche per il calcio. Minuto 29 della ripresa, 1-0 per il Toro (gran gol di Cerci dopo occasionissime divorate dai granata – chiedere a Barreto in particolare) e unica o quasi azione bergamasca: Gillet atterra Livaja ingenuamente e Denis insacca il rigore con in pratica l’unico tiro in porta nerazzurro. Qualcuno a Torino stava già per affidarsi a strani riti tribali per allontanare una sfiga che più nera non si può. In mezzo una dozzina di occasioni per i granata per arrotondare che nemmeno su un campo da calcetto. Poi arriva l’uomo della provvidenza, quello Scaloni giunto all’Atalanta direttamente da Roma, sponda laziale, ad offrire a Birsa il gol che vale il nuovo vantaggio e la cacciata del malocchio in tutto l’Olimpico e dintorni.
PESCARA 0-2 CAGLIARI (Sau, Sau)
Partita riassumibile davvero in poche parole. Primo tempo da sbadigli, ripresa chiusa da super Sau con una doppietta in un quarto d’ora circa. Il resto è l’ennesima dimostrazione di quanto il Pescara non sia assolutamente squadra da Serie A.
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