Palle di cuoio vi propone in esclusiva un’intervista a uno dei più grandi difensori della storia del calcio italiano: Virginio Rosetta. Nato calcisticamente nella Pro Vercelli, passa alla Juventus nel 1924 con un’operazione epocale (è il primo calciatore ad essere acquistato e pagato da una squadra); nel suo palmarès anche otto campionati italiani, una coppa del mondo, un bronzo olimpico. L’intervista rilasciata quest’oggi al nostro sito è d’improbabile rilevanza, considerato che Rosetta è morto nel 1975.
Sig. Rosetta, buongiorno.
Buongiorno.
Per prima cosa vorremmo chiederle accertamenti sullo stato di conservazione della sua stele.
Purtroppo, come sapete, ne ho perso gran parte ormai tempo fa, ma il rimanente versa in buone condizioni. A tal proposito vorrei ringraziare lo staff del British museum per l’ottimo lavoro svolto.
Lei è uno dei calciatori più famosi d’Italia, come si sente.
Oh, suvvia, non mi faccia arrossire…
Ma è vero! Le hanno addirittura dedicato un panino.
E questo mi ha sempre fatto un grande piacere, nonostante io prediliga solitamente le mantovanine. È comunque un onore sapere di essere sempre sulla bocca degli italiani che di calcio ne masticano…
All’epoca il suo passaggio alla Juventus fece scalpore: come ricorda l’accaduto.
Come ben sapete giocavo per la Pro Vercelli e il nostro scopo principale era martellare il Cuneo, ma ad un certo punto mi arriva un’offerta che non potevo rifiutare dalla Juventus: sono diventato il primo calciatore professionista d’Italia, insomma… un’onore, un privilegio da raccontare ai nipotini…
Un barile di soldi.
Mi può biasimare?
Ci mancherebbe, io sarei andato a Torino a piedi per molto meno. E lei arrivò a guadagnare addirittura 1.000 lire al mese, una bella cifra per quei tempi.
Tutto merito del mio amico Gilberto Mazzi, che condusse le trattative con gli Agnelli.
A tal proposito, che rapporto ha avuto con gli Agnelli.
Ottimo. E di grande rispetto. Non a caso a Pasqua mangio sempre vegano.
Cosa ne pensa del nuovo layout del sito di Palle di cuoio.
Fa cagare al cazzo.
Grazie.
Si figuri.
Lei è considerato il miglior terzino metodista di sempre.
Merito dei miei studi sul pastore John Wesley. Ora sto studiando il metodismo in italia e la sua unione con la chiesa valdese. Conto di migliorare ancora.
Non si smette mai di studiare.
Specialmente quando non si passano gli esami…
Ha mai pensato di ritornare a giocare?
Oh, balengo, son pur sempre morto da quarant’anni!
Touché.
Eh no, i capelli sono tutti miei, son mica Conte io.
No, dicevo… lasci perdere. Vuole rilasciare una qualche dichiarazione in chiusura a quest’intervista?
Pisa merda.
“Pisa merda”..?
Solidarietà con mister Allegri.
Ah… ok. Beh, grazie allora e buona fortuna per tutto.
Altrettanto. Arrivederci a quando schiatta.
(tiè)