Inter, pari tra regali e proteste. Valanga Viola

Nella 13a giornata di A passo falso dell’Inter che in casa non va oltre il 2-2 col Cagliari e resta a -4 dalla Juve. Stravince la Fiorentina: 4-1 all’Atalanta. Udinese ripresa in extremis 2-2 dal Parma. Vittorie casalinghe anche per Catania (2-1 al Chievo), Bologna (3-0 al Palermo) e Siena (1-0 al Pescara).

INTER 2-2 CAGLIARI (Palacio, Sau (C), Sau (C), Astori (aut.))

L’Inter butta un’altra occasione per avvicinare la Juve, deve benedire anche il regalo nel finale di Astori che insacca alla Niccolai la porta cagliaritana come ai bei tempi, e recrimina negli ultimi istanti per un netto rigore non concesso per fallo su Ranocchia (per farsi espellere Strama per proteste vuol dire che è grave). E sì che nel primo tempo le cose si erano anche messe bene: dopo 10 minuti cross al bacio di Cassano per Palacio e colpo di testa vincente. Ma Cagliari sempre vivo e più volte vicino al pari: Handanovic para tutto e Nenè si spacca pure la testa, ma il portierone non può nulla sulla rifinitura vincente di Sau in chiusura di tempo. Nella ripresa Milito si divora da un metro un gol più facile da segnare che da sbagliare e Sau prima va vicino al vantaggio, poi lo trova ridicolizzando tutta la difesa. Inter in bambola che rischia l’imbarcata in contropiede, poi il regalo di Astori (che manco Babbo Natale Abbiati ieri sera…) sveglia i nerazzurri. Nel finale l’Inter forza ma non trova il vantaggio: solo l’episodio del rigore che renderà di fuoco il lunedì dei commenti.

FIORENTINA 4-1 ATALANTA (Rodriguez, Bonaventura (A), Aquilani, Aquilani, Toni)

Fiorentina travolgente e più forte anche dell’arbitro, letale sui calci piazzati e non dipendente dalla stella di Jovetic: questo dice la vittoria sulla Dea. Viola in vantaggio ancora con Gonzalo Rodriguez in avvio di partita, poi Atalanta più convinta che trova il pari meritato con Bonaventura – sempre lui – : peccato che sia in netto fuorigioco. La Fiorentina si ributta in avanti e non vede fischiato un netto rigore; poi la perla su punizione di Aquilani spegne le polemiche, anche perché l’arbitro tira fuori un eccessivo rosso a Cigarini: Atalanta in 10 e che va sotto ancora su calcio piazzato con l’inserimento ancora di Aquilani nel recupero del primo tempo. La ripresa è pura accademia e c’è spazio anche per il gol di Toni. La festa a Firenze può continuare.

UDINESE 2-2 PARMA (Di Natale, Marchionni (P), Pereyra, Palladino (P))

Il festival delle difese immobili non poteva che regalare gol: ne approfittano attaccanti e centrocampisti. Alla festa non manca Di Natale, il cui pallonetto regala il vantaggio ai suoi nel primo tempo. Nella ripresa pronti via e Marchionni trova il pari con uno slalom tra le statue bianconere; passano pochi minuti e Pereyra può insaccare indisturbato la respinta sul tiro di Basta. Quando sembra tutto avviato alla fine, in pieno recupero le parti si invertono ancora e il Parma pareggia fotocopiando il gol di Totò: Palladino segna e Udine ammutolisce.

BOLOGNA 3-0 PALERMO (Gilardino, Gabbiadini (rig.), Diamanti (rig.))

In attesa del derby di Genova, a Bologna va in scena una partita con più espulsi che gol: spettacolare 4-3 tra cartellini rossi e reti. Rossi per Ujkani, Barreto e Labrin nel Palermo, e stupida espulsione anche per Taider nel Bologna. Idiota perché in una partita senza storia, col Bologna che si mangia un Palermo inesistente. Le reti di Gilardino (gran gol) e di Gabbiadini e Diamanti su rigori nettissimi. Gasp!

CATANIA 2-1 CHIEVO (Almiron, Almiron, Andreolli (C))

Vince ancora in casa il Catania, questa volta senza strafare. Gomez sbaglia un paio di gol per lui non difficili e allora mattatore del match diventa Almiron con una doppietta nel secondo tempo. Nel finale inutile il gol di Andreolli, ma il Chievo potrebbe recriminare per un intervento molto dubbio appena dentro l’area di Legrottaglie

SIENA 1-0 PESCARA (Valiani)

Cosmi che si fa buttare fuori per aver quasi distrutto la panchina è l’emblema di un pomeriggio dell’assurdo in terra toscana: il Siena divora tutto quello che può divorare e segna il gol più difficile con Valiani. Poi rischia anche la beffa quando concede un rigore agli abruzzesi: fortuna sua che dal dischetto va il menestrello di strada – pardon: “poeta del gol” – Vukusic che tira in bocca a Pegolo. Stroppa a fine partita si dimette: andare avanti con una squadra così…

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