Il caso è di qualche settimana fa, invero: il giornalista Giampiero Amandola è stato il protagonista di un molto discusso servizio del TGR piemontese per il prepartita di Juventus-Napoli. E ora l’hanno mandato a casa.
Povero Giampiero, risucchiato nel ciclone giornalistico contemporaneo in cui se non spali merda su qualcuno non puoi essere nessuno, s’è fatto leggermente
prendere la mano dall’entusiasmo nel porre le domande ai tifosi bianconeri fuori dallo stadio.
Ma cose simpatiche, mica a sfondo razzista, né tantomeno basate su preconcetti e pregiudizi; piccolezze, tipo chiedere alle persone se per caso non riconoscessero i napoletani dalla puzza. Sciocchezzuole del genere.
Ma son ragazzi…
Inamovibile, però, mamma RAI ha deciso (peraltro con lodabile tempestività…) di far fuori l’incauto giornalista, sul quale incombe inoltre un provvedimento disciplinare del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.
Si sarà discolpato dicendo: “Mica colpa mia se son terroni!”
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