Dopo la vittoria di San Siro, il Siena di Serse Cosmi concede il bis davanti ai propri tifosi, superando con il minimo sforzo un Bologna che avrebbe meritato qualcosa in più. La squadra dell’espulso Pioli domina il primo tempo ma non trova la via della rete, sbarrata da un Pegolo in giornata di grazia.
Il gol decisivo arriva al 61′ minuto grazie anche ad un pizzico di fortuna. Il tiro di Calaiò è deviato fortuitamente da Antonsson che mette fuori causa Agliardi. L’attaccante continua il suo momento d’oro, determinato da un grande feeling con il gol. Peccato che accanto giochi quella pippa di Ze Eduardo che, nel finale, decide di abbracciare forte forte Gilardino nella propria area. Ci sarebbero tutti i presupposti per il rigore ma Gervasoni decide di soprassedere meritandosi una cascata di insulti da parte dell’allenatore emiliano, cacciato con infamia e senza gloria.
Le tante occasioni non sfruttate nel primo tempo sottolineano, una volta di più, la pochezza infinita di Acquafresca, irritante e fastidioso. Koné è più vivace ma corre a vuoto come una gazzella nella savana. Alla fine neanche Diamanti, entrato dalla panchina, riesce a sbrogliare la matassa della partita.
Per il Siena sono tre punti d’oro che tolgono il segno meno dalla classifica. Senza la squalifica la squadra di Cosmi avrebbe 8 punti e farebbe compagnia alle sorprese di questo inizio di torneo come Catania e Fiorentina. Resta la striscia positiva di risultati e la consapevolezza che continuando così la salvezza non dovrebbe essere una chimera irraggiungibile.
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