“La Società Cagliari Calcio comprende i principi del Sig. Baldini pur non condividendoli, perchè chi spera di avvantaggiarsi delle disgrazie altrui non può essere contraddistinto come tale. Se così fosse, a quel tipo di uomo di principi, il suo più appropriato stemma sarebbe quello dell’avvoltoio. Nonostante questa presa di posizione di Baldini, sappiamo che non rappresenta lo spirito dei romanisti, ai quali rimarremo sempre amici, in considerazione dei bei trascorsi e della lealtà che nel passato la nostra squadra ha avuto modo di apprezzare.“
Non si è fatta attendere la risposta del club sardo alla richiesta della Roma di avere partita vinta a tavolino e tre punti in saccoccia senza fatica: “Baldini sei un avvoltoio!”. Il dirigente romano è stato paragonato a un vile rapace pronto a spolpare la carcassa di una ssquadra messa già con le spalle al muro dalla decisione del prefetto. La responsabilità diretta del massimo esponente del cagliari porterebbe, per regolamento, all’assegnazione dello 0-3 a tavolino e la conseguente, amara sconfitta per tutta un’isola (melodrammatico eh?).
Cellino non ha preso bene la decisione della squadra capitolina di fare ricorso per il rinvio della partita che si sarebbe dovuta giocare ieri. Il vulcanico presidente rossoblù ha risposto anche alle parole di Abete (presidente Figc) che lo aveva accusato di irresponsabilità:
“Non sono io la vergogna del calcio, caro Abete. In ventuno anni non sono mai stato deferito per vicende passaporti, arbitri, doping e falsi in bilancio. Per gli altri, invece, le cose parlano da sole. Io difendo solo i sardi. Ho invitato la gente ad andare allo stadio per evitare che ci fossero solo gli ultrà e nella convinzione che gli abbonati poi potessero entrare. Così di fatto ho evitato il caos.”
Ora la palla passa alla disciplinare e al giudice sportivo ma siamo sicuri che ci sarà un vero e proprio “inverno di ricorsi” per un calcio che senza polemiche proprio non riesce a stare.
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