Quattro milioni di euro l’anno per tre lunghe e remunerate stagioni a Toronto. Alberto Gilardino ha ricevuto un’offerta scandalosa dal Canada per trasferirsi nella terra dei castori e delle foglie d’acero. Un corteggiamento serrato che va avanti da mesi con lusinghe, proposte e tappeti d’oro stesi sui piedi dell’attaccante genoano. Uno stipendio da favola e la bandiera d’ambasciatore del calcio cucita direttamente sul petto tra i colori bianco e rossi: un’offerta che lo sta facendo tentennare per davvero. Un’opportunità di guadagno che solletica e che fa dimenticare il trasferimento in un paese che idolatra solamente il dischetto da Hockey (per ora).
Anche perché l’Italia, per quanto riguarda esperienze simili tra i ghiacci anglo-francesi, si trova davanti a due esperienze che determinano una perfetta parità. Da una parte c’è Marco Di Vaio, ormai tendarolo, sciroppante e nordamericano d’adozione: felice e contento del suo trasferimento e del portafoglio particolarmente pieno. Dall’altra Luca Toni, scappato da quella realtà per vivere una seconda giovinezza all’ombra dell’Arena veronese. Quale campana ascoltare? Quale direzione seguire? Levarsi dalle scatole per la gioia dei fantacalcisti o rimanere in provincia per continuare a segnare in casa?
Ma soprattutto, a noi, che cosa ci frega? Lo scopriremo solo tra qualche mese.
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