Europa League: tutte bene tranne il Napoli; Udinese da orgasmo.

Tutto sommato, è una bella serata per le squadre italiane in Europa League: tre vittorie su quattro gare, con la sola macchia della prestazione molto sottotono del Napoli, che prende tre sberle dal PSV.

 

Che in Europa non si può più fallire lo sappiamo da tempo e ci voleva questa serata di risultati positivi per l’italia del calcio, che lungi dal recuperare in un giorno solo posizioni nel ranking UEFA, guadagna perlomeno un po’ di ottimismo.

La prima ad essere chiamata in causa è stata l’Inter, che ha potuto concedersi il lusso di schierare i bambini in campo contro una squadra di morti in piedi: 3-1 al Neftci Baku con gol di Coutinho (rete bellissima di tacco), Obi al rientro e il giovane Livaja (secondo gol di fila per lui). Gli azeri non rimangono a zero solo perché Silvestre è un battipali e permette a Canales il gol della bandiera.

Primo posto nel girone per i nerazzuri e anche per la Lazio, che approfitta del pareggio tra Tottenham e Panathinaikos battendo di misura il Maribor; massimo risultato col minimo sforzo, il golletto di Ederson sul bel movimento di Floccari basta e avanza, tanto da permettere al profeta Hernanes di sbagliare malamente un calcio di rigore, calciato non prima di essersi messo al piede una cazzuola al posto della scarpa.

Il risultato grosso se lo porta a casa però l’Udinese, che non batte una squadretta da serie B come le colleghe di cui sopra, ma sconfigge un ottimo Liverpool e per di più nella tana del lupo. Vincere ad Anfield Road non è mai facile e gli uomini di Guidolin lo fanno con onore: partita bellissima, ben giocata da entrambe le parti. I friuliani vanno sotto per colpa di Shelby, rimontano fino al 1-3 grazie a Di Natale, Coates (autogol) e Pasquale e poi permettono a una splendida punizione di Suarez di arrivare al 2-3, ma non oltre. Partita splendida dell’immortale Totò e in generale di tutta la squadra, specialmente la difesa; nel finale tanta sofferenza e l’entrata di Ranegie, agile e svelto come un paracarri, che però in un paio di occasioni serve a far salire la squadra. Il bello è anche che Guidolin col catenaccio all’italiana s’è sciacquato le chiappe e pur nella sofferenza ha spinto i suoi a giocare il proprio gioco. Davvero una bella soddisfazione e primo posto anche per i bianconeri a parimerito con l’Anzhi.

Il Napoli inizia invece la sia serata da vomito con un’uscita a farfalle di Rosati, ben aiutato nella papera da Fernandez che salta a caso, permettendo al PSV di andare in vantaggio a porta vuota con Lens. Napoli scandaloso in difesa, non prende una sola palla alta che arriva in area e su altri due cross arrivano gli altri due gol che mettono una grossa X sulla partita: prima Martens di desto, poi Marcelo su stacco imponente di testa. Mazzarri ha poco da dire che ha due squadre competitive per entrambe le competizioni, perché oggi gli azzurri non c’erano; manovra lenta e prevedibile, poco agonismo e ancor meno lucidità. Il PSV è un’ottima squadra, ma il dubbio che i partenopei abbiano snobbato la competizione (e l’avversario) c’è eccome.

Niente è ancora deciso, ovviamente; siamo solo alla seconda partita. Per il momento va bene così, sperando che anche il Napoli giochi le prossime per vincerle davvero, perché lo può fare tranquillamente.

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