Sette partite e sette vittorie! Anche sul parquet più difficile, nonostante un ambiente caldissimo e una squadra condannata a vincere. L’Italia del basket continua la sua marcia trionfale nel girone di qualificazione agli Europei di Slovenia 2013. Una vittoria sofferta, arrivata solo all’ultimo respiro dopo una gara in affanno a rincorrere furiosamente gli avversari (come all’andata a Sassari).
Andiamo con ordine. L’Italia, già promossa, scende in campo rilassata e subisce immediatamente la forza impetuosa dei tiratori turchi. La partita dopo un quarto e mezzo sembra già finita con i turchi avanti 42-24 e gli italiani piegati sulle ginocchia, in evidente difficoltà. Negli ultimi 5 minuti prima dell’intervallo però, Gallinari decide di mettere in campo un po’ della sua immensa classe riducendo a tredici (44-31) i punti da recuperare per i ragazzi di Pianigiani.
La rimonta si completa nel terzo quarto. L’Italia ritorna sul parquet con uno spirito diverso, cambiando totalmente intensità difensiva e tirando con percentuali decisamente migliori. Aradori (19p.) Gallinari (19p.) e un super Cinciarini (17p.) guidano la nostra compagine fino al sorpasso (53-54) che galvanizza la nostra panchina e ammutolisce in parte il palazzetto festante di Istanbul.
Giusto il tempo di sorridere e la Turchia torna a macinare gioco sottoscrivendo un nuovo parziale di 9-2 e ricacciando indietro gli azzurri. Preldzic da fuori, Erden e Karaman sotto i tabelloni fanno la differenza e l’Italia si ritrova all’ultima sirena ancora sotto di sei punti (62-56).
L’ultimo quarto è uno spettacolo meraviglioso per gli amanti del basket. Grandi soluzioni personali dei singoli per canestri spettacolari e qualche sportellata di troppo da una parte e dall’altra. Gallinari e Aradori per l’Italia, l’inaspettato Balbay e Gonlum per la Turchia fanno la differenza rispondendo colpo su colpo ai canestri dei diretti avversari.
Negli ultimi due minuti le cartucce dei tiratori sono ancora ben piene e vengono sparate senza paura verso l’anello, bruciando ripetutamente le due retine. Le triple di Preldzic, Aradori, Arslan, Hackett e infine Cinciarini sanciscono l’83-82 per i turchi che, a 20 secondi dalla fine, hanno l’occasione di chiudere il match. Gonlum però si schianta contro un muro invalicabile, rimanendo schiacciato dall’impetuosa stoppata di un fantastico Gallinari.
Ultimo attacco per l’Italia affidato ad un silente Datome che, fino a quel momento, non aveva certamente giocato la migliore partita delle qualificazioni. I campioni però si vedono nei momenti decisivi e Gigi, senza paura, si è buttato a testa bassa verso l’anello concludendo con un fade away scordinato e difficilissimo da posizione defilata. La retina ha accolto il pallone scagliato dal cestista sardo a 3 secondi dalla fine, sancendo l’ultimo decisivo sorpasso del match (83-84). I turchi, costretti a forzare, vedono infrangersi sul primo ferro la speranza di poter ancora giocare in Slovenia l’anno venturo.
Vittoria importantissima per l’Italia sotto tanti aspetti. Innanzitutto perché vincere partite quando non c’è niente in ballo, con una dimostrazione di forza e autorità, aumenta l’autostima di tutta la squadra in vista di palcoscenici diversi e maggiormente complicati. In secondo luogo perché vincere aiuta a vincere e l’Italia da tempo non provava l’ebbrezza di infilare una serie così larga di successi. Infine perché questa sconfitta potrebbe decretare l’eliminazione della Turchia, vice-campione mondiale uscente e avversario sempre pericoloso e insidioso in una fase finale di un Europeo.
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