Cosa c’insegna la vittoria del Portogallo a EURO2016

Portogallo vs Francia - Finale Euro 2016

Il Portogallo vince EURO2016, contro la Francia, in casa della Francia. Portogallo misogallo.

C’è chi è contento perché i francesi dopotutto hanno rotto le palle. Chi è scontento perché i lusitani hanno giocato male e Ronaldo sta sulle balle un po’ a tutti. Di certo Francia-Portogallo era la partita madre di tutte le dietrologie calcistiche: i complottisti ne hanno per tutti: i bleus è in finale perché gioca in casa, e poi ci sono stati i fatti di Charlie hebdo e gli scontri interni; le furie rosse sono in finale perché avevano perso l’europeo in casa nel 2004, contro la Grecia, adesso sono loro il paese in crisi e bisogna pur far vincere qualcosa a CR7.

Insomma, una finale Galles-Islanda avrebbe accontentato tutti, ma tant’è…

Alla fine ha vinto il Portogallo…

…e questo dovrebbe dirci alcune cose.

Eder festeggia dopo il gol che vale la vittoria del Portogallo.La prima è che, se questi hanno trionfato arrivando terzi nel girone e con una sola vittoria nei 90′ (quella contro i gallesi), allora questo europeo era davvero a portata dell’Italia. Certo, noi non abbiamo una stella pari a Cristiano Ronaldo, ma loro puntano tutto su un difensore quarantenne e hanno vinto la partita decisiva grazie a un Eder peggio del nostro, un attaccante che negli ultimi due anni ha segnato 6 gol. Per dire.

La seconda cosa che impariamo è che nel calcio, come nella vita, non sempre vincono i migliori. Rose alla mano, la Germania avrebbe dovuto fare frittate di ogni avversario incontrato – ma pure la Francia e la Spagna non stavano prese male, senza dimenticare il Belgio n° 2 del ranking FIFA. Ma con i singoli talenti non sempre si va avanti, serve la squadra. E sotto questo punto di vista probabilmente il Galles ha dato una lezione a tutti, diciamocelo; l’Italia s’è fatta rispettare, l’Islanda s’è fatta amare, la Croazia ha fatto vedere sprazzi di bel calcio, Germania e Spagna hanno titubato, la Francia è stata intermittente, l’Inghilterra ha fatto schifo.

Terza cosa importante – complemento e corollario della seconda: non tutto è oro ciò che luccica. Ce lo dice Pogba, protagonista del fantamercato sui quotidiani sportivi, ma anche di prestazioni sul campo che mia nonna in confronto è Maradona. Ce l’ha detto il Belgio, il cui solo attacco titolare ha un valore di mercato che sfiora i 200 milioni di euro e contro l’Italia – per fare un esempio – sembra un ammasso di paracarri. Ce l’ha detto pure Ronaldo, che in un paio di occasioni ha trascinato ma che in altre ha deluso parecchio; e la finale l’hanno vinta senza di lui (questo forse perché alla fine non tutti i mali vengono per nuocere).

Quaresma piumato finale EURO 2016
L’inguardabile acconciatura che Quaresma ha sfoggiato in finale. Fonte: repubblica.it

Un’altra massima emersa da questo europeo è che chi non muore si rivede (ovvero, quello che non ti uccide ti fortifica). Ci riferiamo al già citato quasi quarantenne Ricardo Carvalho, ma soprattutto al trivela Quaresma, un calciatore praticamente finito a 28 anni e che ne ha passate di tutti i colori – tra cui anche un arresto – tra la Turchia, gli Emirati arabi e una fugace rinascita nel Porto. Quaresma è stato decisivo in almeno un paio di gare di EURO 2106, e questo rischia di dirla lunga sulla generale qualità tecnica del torneo che si è appena concluso. Tra le fila dei lusitani possiamo però anche contare altri elementi che ricordiamo quasi solo per le figurine di qualche anno fa: l’inguardabile Bruno Alves, neoacquisto del Cagliari e anch’egli ex stella del Porto – poi disperso tra la Russia e la Turchia; il redivivo Nani, un tempo fiore all’occhiello dello United, da poco acquistato dal Valencia e anche lui reduce da un biennio assolutamente dimenticabile; il caro vecchio Joao Moutinho, l’uomo che 5 anni fa tutti volevano e che poi è andato a far la bella vita nel Principato. Una squadra di mummie risorte? Quasi. Ma a onor del vero qualche giovine di belle speranze pure c’è: Renato Sanches, William Carvalho, Joao Mario e Andre Gomes quelli che ci vengono in mente.

Infine, non possiamo dimenticare come la fortuna aiuta gli audaci. E il Portogallo ha avuto un culo pazzesco.

Fine della rosicata.