Iniziata con i nomi di Van Persie, Kakà, Lucas e altri cosiddetti top player, la sessione di mercato del 2012 si è conclusa con l’arrivo dei vari Bendtner, Pereira e De Jong. I quali sono buonissimi giocatori, ci mancherebbe, ma è difficile credere che possano influire pesantemente sull’andamento di una squadra: sono ottimi ingranaggi di un meccanismo che bisogno di un carburante di elevata qualità.
E oltre al mancato arrivo di grandi nomi, si registrano una serie di perdite molto gravi per il movimento calcistico italiano: Ibrahimovic e Thiago Silva (top player indiscussi nei rispettivi ruoli) hanno abbandonato il Milan a suon di petrolmilioni del Qatar, e sono entrati a far parte dell’ambizioso (eufemismo) progetto del PSG; e abbiamo perso pure Verratti e Borini, rispettivamente 20 e 21 anni, prospetti aurei del calcio italiano, che però hanno preferito andare a farsi le ossa in altri campionati, dove i giovani sono maggiormente valorizzati.
Credo che il discorso su Verratti meriti un piccolo approfondimento: il giovane Marco, esploso l’anno scorso in Serie B nel spettacolare Pescara di Zeman, è entrato subito nei taccuini dei dirigenti di mezza Serie A (e non solo), e sui giornali veniva già definito “il nuovo Pirlo”, viste le sue doti di impostazione come regista basso. Lo straordinario campionato disputato l’ha premiato con la pre-convocazione nell’Italia di Prandelli, salvo essere escluso all’ultimo prima della partenza per Euro 2012. In poche parole, un predestinato. I grandi club italiani avrebbero potuto aggiudicarselo già un anno fa, spendendo meno di un milione di euro, tuttavia preferirono vederlo all’opera ad alti livelli. Ottenuta la promozione con gli abruzzesi, è iniziato il corteggiamento spietato di Juve e Napoli, le cui offerte arrivavano massimo a 7-8 milioni di euro. Cifra più che legittima per un 20enne alla prima stagione in A. Anche lui, però, ha preferito i milioni (2 a stagione) dello sceicco proprietario del PSG e ha portato i suoi talenti sotto la Tour Eiffel, mentre nelle casse del Pescara sono entrati 12 milioni di euro. Forse sotto la guida di Ancelotti, il talentino potrà diventare veramente il nuovo Pirlo, ma è comunque triste che un 20enne abbandoni così presto l’Italia, sebbene i motivi siano più che legittimi: all’estero girano più soldi e, soprattutto, c’è meno ritrosia nel lanciare i giovani.
Mentre Borini, dopo i 9 gol con la Roma, ha preferito tornare in Premier League firmando col Liverpool. Facile aspettarsi la sua esplosione definitiva, dato che i Reds hanno appena venduto la prima (e unica) punta Carroll. Peccato, vederlo agli ordini di Zeman sarebbe stato stimolante.
Impoverito da partenze prestigiose, il mercato italiano non è stato esaltante soprattutto per cause economiche: i club italiani stanno cercando, più di tutti in Europa, di adattarsi al Fair Play Finanziario, quindi puntano a raggiungere (almeno) il pareggio di bilancio entro il 2015, onde evitare sanzioni pecuniarie e sportive da parte dell’UEFA. All’estero, invece, grazie anche ad una politica migliore riguardante il calcio (legge sugli stadi, dove sei?), le risorse finanziarie sono molto più elevate, perciò i giocatori godono di maggiori incentivi a trasferirsi fuori dal Belpaese: siamo tuttavia curiosi di vedere come si comporterà l’UEFA nei confronti di Manchester City, United, Chelsea, PSG, Barcellona e Real nell’estate 2015. Platini saprà mantenere le promesse?
Ora un breve giudizio sul mercato svolte dalle squadre italiane.
Atalanta: partita anche quest’anno con una penalizzazione, seppur più lieve (-2), la Dea ha puntellato i due reparti più bisognosi (difesa e centrocampo) acquistando Stendardo e Biondini; è riuscita a mantenere Peluso, entrato nelle mire della Juventus, e ha rinvigorito l’attacco con due buoni rinforzi: Facundo Parra, bomber dell’Independiente che ha un ottimo feeling con il gol, e il 21enne De Luca, stella dell’attacco del Varese già da due anni. L’obiettivo resta una salvezza tranquilla, sperando che il caos generato dal calcioscommesse termini presto. Voto: 6
Bologna: perso Ramirez, che ha preferito andarsene a Southampton (non proprio la créme del calcio inglese), ha preso Gilardino sul fil di lana, sostituendo il vuoto lasciato da Di Vaio. Dopo un deludente campionato al Genoa, ci sono buone speranze sul Gila, che in provincia ha sempre fatto benissimo. Sono stati ceduti altri due punti di forza delle passate stagioni, Gillet e Mudingayi, ma sono arrivati Riverola, Pasquato, Gabbiadini, Carvalho, Curci, Guarente, Natali, Motta, Pazienza e Abero: praticamente una squadra. Nessun fuoriclasse, ma tanti buoni gregari, ideali per una salvezza tranquilla. Voto 5,5
Cagliari: mercato molto tranquillo in Sardegna, dove i maggiori problemi derivano dalle complicazioni riguardanti lo stadio. Partiti Canini, El Kabir, Rui Sampaio e il fuori-rosa Agostini, Cellino ha acquistato Rossettini dal Siena, buon difensore, Casarini dal Bologna (prestito) e ha fatto rientrare a casa il gioiellino Sau, vice-capocannoniere della B 2012 con la maglia della Juve Stabia. L’ossatura base della squadra è rimasta intatta, e il pezzo più pregiato, il centrale Astori, è stato trattenuto nonostante le allettanti offerte ricevute. Voto: 6
Catania: le uniche cessioni degne di nota sono i prestiti di Llama, Antenucci e Catellani. Sul fronte acquisti sono arrivati il difensore centrale Rolin, il centrocampista Castro e il portiere Frison, riuscendo così a coprire sufficientemente tutti i ruoli. Il neo-allenatore Maran avrà a disposizione ancora Gomez, sedotto per tutta la sessione dell’Inter, che con Bergessio e Barrientos può provare a ripetere la stagione passata. Voto: 6
Chievo: Rigoni e Di Michele sono due giocatori che, con la loro esperienza, possono tornare utilissimi a mister Di Carlo, e Cofie è un giovane centrocampista molto interessante. Sammarco, Acerbi e Bradley mancheranno alla formazione scaligera, ma si sa che gli “asinelli” hanno più vite di un gatto. Voto: 6,5
Fiorentina: tolto il capitano Jovetic, sono arrivati ben 10 titolari: Viviano, Roncaglia, Rodriguez, Savic, Cuadrado, Borja Valero, Pizarro, Aquilani, Llama ed El Hamdaoui. Senza contare Migliaccio, Tomovic, Della Rocca e il ritorno dell’indimenticato ex Toni. Montella ha saputo incantare con il Catania la scorsa stagione, se dovesse riuscirci anche con la Viola sarebbe un balsamo tonificante per il calcio italiano. Voto: 8
Genoa: lo scambio Constant-Merkel con il Milan è magistrale. Canini è un ottimo rinforzo difensivo, mentre Borriello può finalmente trovare la sua dimensione. Sono arrivati anche Vargas, epurato da Firenze, Seymour, Bertolacci, Piscitella, Tzorvas e Ferronetti. Sul fronte partenze, incassati 17 milioni complessivi dalla cessione di Palacio e Miguel Veloso, due pedine importanti, e se ne sono andati pure Mesto, Gilardino e Zè Eduardo. Voto: 6
Inter: alla fine, Stramaccioni è riuscito ad ottenere almeno un rinforzo per reparto come richiesto. Handanovic ha preso il posto di Julio Cesar, in difesa sono arrivati Silvestre e Alvaro Pereira, a centrocampo Gargano e Mudingayi (più utile il primo), mentre in attacco ci sono Palacio e Cassano, scambiato con Pazzini (ormai fuori dagli schemi). L’impressione è che si potesse fare leggermente meglio, soprattutto per quanto riguarda il reparto centrale, ma con i nuovi giovani (Coutinho su tutti) e con le idee di Stramaccioni, una stagione come l’ultima è difficile che si ripeta. Da non trascurare gli addii di Lucio e Maicon. Voto: 7
Juventus: squadra che vince non si cambia dicono, e infatti i bianconeri hanno piazzato pochi acquisti ma mirati. Asamoah e Isla sono oro colato per il centrocampo (e per gli schemi di Conte), Pogba è una bomba pronta ad esplodere, il talento di Giovinco è ormai noto. L’unico acquisto incomprensibile resta quello di Lucio, ma come rincalzo può tornare utile. Bendtner non è il top player che i tifosi si aspettavano, ma se imparerà a dialogare coi compagni potrà fare molto male alle difese avversarie. Finalmente epurati Amauri, Felipe Melo e Krasic. Voto: 7
Lazio: l’unico vero acquisto è il trequartista Ederson dal Lione, arrivato a parametro zero. Il nuovo allenatore Petkovic è tutto da scoprire. Voto: 5
Milan: forse è la squadra col mercato più burrascoso d’Europa. Dopo la telenovela livendiamo-nonlivendiamo, Ibra e Thiago Silva sono stati ceduti al PSG per una cifra totale di 62 milioni; se ne sono andati pure Seedorf, Nesta, Gattuso, Zambrotta, Van Bommel, Aquilani e Cassano. Sono invece arrivati Acerbi e Zapata, che in due non valgono mezzo Thiago Silva, De Jong e Montolivo, da scoprire in una squadra di livello, e in attacco la coppia Bojan-Pazzini. Le prime due prestazioni (1 sconfitta, 1 vittoria) non hanno convinto: vedremo se Allegri riuscirà a plasmare la squadra pur senza i due pilastri volati in Francia. Voto: 6
Napoli: anche qui un mercato molto ragionato: rientrato il talentino Insigne dal Pescara, sono arrivati Gamberini, Behrami, El Kaddouri e Mesto, ottimi rinforzi per il reparto arretrato e per il centrocampo. Le partenze di Lavezzi e Gargano sono pesanti, ma possiamo scommettere che Mazzarri non ce ne farà accorgere. Voto: 6,5
Palermo: Ujkani, Cetto, Von Bergen, Brienza, Rios, Kurtic, Dybala e Giorgi. Il materiale a disposizione di Sannino (ex allenatore Siena) è buono, ma la corte di Zamparini è sempre imprevedibile, e le due sconfitte iniziali non fanno ben sperare. Balzaretti, Silvestre e Migliaccio non sono stati sostituiti degnamente. Voto: 5
Parma: nonostante la cessione di Giovinco, sono arrivati Amauri e Pabon (tutto da scoprire) in attacco, Ninis, Parolo, Acquah e Rosi a centrocampo, e la difesa è un reparto ormai collaudato. Come sempre, la coppia Leonardi-Ghirardi ha agito sottotraccia ma con coerenza. Voto: 6,5
Pescara: Verratti, Insigne e Immobile, ossia la Santissima Trinità che ha guidato la squadra alla promozione diretta, se ne sono andati, e non sono stati sostituiti con giocatori dello stesso livello. Perin (miglior portiere della B 2011/12 col Padova) e Weiss (esterno scuola Manchester City) sono giovani interessanti, ma l’impressione è che la retrocessione non tarderà ad arrivare. Voto 4,5
Roma: solo l’arrivo di Zeman basterebbe per spiegare come sta cambiando l’ambiente giallorosso. Piris e Castan sono i nuovi difensori (insieme a Balzaretti) che, però, sono ancora da scoprire; Bradley porta grinta e corsa a centrocampo, Destro ha fatto benissimo l’anno scorso al Siena e con Zeman può esplodere definitivamente. Finalmente un buon mercato in uscita, con l’addio dei pesi morti Cicinho, Kjaer, Cassetti, Simplicio, Josè Angel, Rosi e Heinze. Unico rimpianto: aver venduto Borini, che con Zeman avrebbe potuto fare benissimo. Voto: 7
Sampdoria: Ciro Ferrara, dopo il buon lavoro con l’Under 21, sta costruendo una buona squadra anche sotto la Lanterna. Poulsen e De Silvestri (se integro) sono due ottimi terzini, mentre Estigarribia e Maxi Lopez possono rivitalizzare l’attacco. Voto: 6,5
Siena: le partenze più pesanti sono quelle del mister Sannino e di Destro, sostituiti con Cosmi e Zè Eduardo. Dietro sono arrivati Neto e Felipe, al centro Valiani e Rosina. I dubbi sono molti, vedremo se Cosmi riuscirà a dissiparli con il suo lavoro. Voto: 5
Torino: trattenuto Ogbonna, sono arrivati Gillet in porta, Agostini sulla fascia sinistra, Brighi e Gazzi al centro, Birsa, Sansone e Cerci in attacco. Ventura saprà nuovamente stupirci? Voto: 6
Udinese: anche quest’anno due giovani fatti crescere in casa sono stati venduti a peso d’oro: Asamoah e Isla sono andati alla Juve ( 18,4 milioni complessivi), Handanovic all’Inter per 11. Tuttavia gli arrivi, momentaneamente, non convincono: Muriel deve trovare continuità, Willians e Maicosuel sono due centrocampisti troppo fumosi per il momento. Guidolin deve tentare un altro miracolo. Voto: 5
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