Nel giorno in cui riparte il campionato di calcio ci saluta, purtroppo, Eusebio. Il più grande giocatore portoghese di sempre (ci scuseranno Cristiano Ronaldo, Fernando Couto e Ricardo Quaresma) è morto a 71 anni a Lisbona. Vincitore di un pallone d’oro (1965) e di numerose scarpe d’oro, Eusebio è ricordato come uno degli attaccanti più prolifici del vecchio continente: colui che riuscì a regalare il Benfica (una squadra per cui non si può non tifare) la sua seconda Champions League, agli inizi degli anni ’60.
Dal suo ritiro il Portogallo non ha più avuto una punta degna di questo nome, un ariete d’area di rigore, un centravanti velenoso e pungente. Solo gentaccia come Nuno Gomes, Helder Postiga e compagnia cantante. Nel 1966, in Inghilterra, la squadra lusitana conquistò un bronzo ai mondiali di calcio proprio grazie alle sue imprese sul campo: il miglior risultato raggiunto in questa competizione.
Fu uno dei primi ad aver ricoperto il ruolo di ambasciatore del calcio nell’America del Nord trasferendosi prima in Canada e poi in California (in squadre dai nomi improponibili e un po’ confuse sulle regole). Una colonna del calcio che oggi ci lascia e che onoriamo con questo piccolo articolo. Ciao Eusebio, ciao.
Comments are closed.