Milan: il cavalier Silvio Berlusconi difende il suo fido scudiero Adriano Galliani con una nota ufficiale in cui annuncia il rinvio della sua visita a Milanello per via del maltempo: “[…] il Milan va avanti con serenità, Adriano Galliani è più sollevato, tutti restano al loro posto e il Milan prosegue all’insegna dell’unità di intenti. Avrei voluto dire queste cose direttamente alla stampa, ma il senso è questo. La situazione societaria non cambia, Galliani è sereno dopo la cena ad Arcore”.
Solo poche ore fa Galliani sembrava pronto alle dimissioni: cos’è successo nel frattempo?
Berlusconi parla di una cena ad Arcore. Non si trattò propriamente di una cena, ma andiamo a vedere com’è andata veramente quella volta.
Era una notte buia e tempestosa, quando il dottor Galliani suonò il campanello della villa del capo. Ad aprirgli la figlia di Silvio, Barbara.
– Che ci fai qui? – disse lei seccata.
– Lo sai meglio di me.
– Ti ho detto di non farti più vedere. – ribadì stizzita
– Ma io… io… posso entrare solo un momento?
Lei lo guardò comprensiva, ma senza addolcire di un solo grado la durezza del suo sguardo. La pioggia continuava a battere incessante sulla testa liscia dell’amministratore delegato, le gocce scendevano svelte sulle guance a confondere le lacrime che non potevano più trattenersi; non dopo tutto quello che era successo.
– Muoviti, ti prenderai un malanno. – sbuffò Barbara facendo un cenno con la sua testa bionda.
Lui entrò timido, lasciando l’ombrello societario che non aveva mai aperto appoggiato allo stipite della porta d’entrata. Il suo impermeabile grigio panna sgocciolava copiosamente sul tappeto dell’entrata.
– Toglitelo, o mi allagherai la casa. – disse ancora lei.
Lui obbedì silenzioso. Sotto lo spolverino Adriano vestiva una tuta aderente in lycra rossonera. A Barbara s’illuminarono gli occhi:
– La mia preferita…
– Non puoi dimenticare tutto quello che c’è stato tra noi. – rispose lui languidamente. Ma non fece in tempo a riprendere fiato che lei le aggrovigliò le braccia attorno al collo e lo baciò con un’intensità mai esperita sino a quel momento. Il fuoco della passione divampò energicamente, tanto da non poter essere spento nemmeno con tutta la pioggia del mondo. La notte passò insonne tra le lenzuola intrise dell’amore incontenibile dei due.
E fu così che al Milan tutto tornò come prima.
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