Sì, perché data il numero consistente di placcaggi, Milan – Genoa c’è parsa molto simile a una partita di rugby, forse per questo c’è parsa tanto divertente…
Ottimo l’arbitraggio di Damato, che non concede due-tre rigori al Genoa e in compenso ne lascia in campo tutti i giocatori, un tantinello rudi in questa gioiosa serata. La partita non è nervosa, a meno che non si voglia considerare nervosismo la tendenza omicida dei 22 in campo, che prendono alla lettera la massima del grande Maestro sul giuoco del calcio: “Colpisci tutto quello che si muove; se è la palla, pazienza.”
La palla la prendono sicuramente Pazzini e Balotelli, autori dei due gol: il primo in realtà stava tentando di divellere una delle porte del Marassi, che credeva fuori norma, con una carica di tritolo travestita da calcio al volo che dopo aver staccato un pezzo di traversa finisce beata in rete; il secondo approfitta di una dormita della difesa Genoana su un passaggio di Zapata, dopo che Portanova aveva tirata la palla in faccia a Costant sugli sviluppi di un calcio d’angolo che forse non c’era (dico forse, ma dovrei rivedere il replay).
Nel secondo tempo, espulso Costant non perché è brutto (motivazione di per sé già abbastanza valida), ma perché si becca un giallo per fallo di reazione dopo un calcione di Bovo. Dico fallo di reazione per non dire minaccia di morte, tortura dei famigliari, incendio della casa e tutte quegli altri salamelecchi che l’avvenente terzino ha mellifluamente rivolto al centrale rossoblu.
Nel finale, forcing scalcinato del Genoa, che orbita attorno all’area milanista per una mezz’oretta senza però combinare alcunché.
Comments are closed.