Non ha strettamente a che fare con lo sport, ma vista la mole di semi-analfabeti che bazzica gli ambienti agonistici, ho deciso di regalare a tutti i seguaci di Palle di cuoio alcune piccole dritte sull’uso corretto dell’italiano. Una pillola ogni tanto, senza esagerare.
Visto che oggi è una bella giornata di sole, iniziamo con qualche piccolo accorgimento legato in qualche modo al tempo: vi sarà certamente capitato di sentire un vostro amico o una vostra amica lamentarsi della sua metereopatia, o magari imprecare contro la tivvì che il metereologo non ha azzeccato nemmeno una previsione.
Ecco, questo vostro amico o questa vostra amica è, per citare un grande critico dei giorni nostri, una capra ignorante.
I termini corretti, infatti, sono meteoropatia e meteorologo. E da qui tutti i vari termini correlati: meteoropatico, meteorologia (e vi auguro di non soffrire di meteorismo).
“Mannò, si dice meteopatico!” protesterà qualcuno di voi, che sincopando una sillaba crede d’aver risolto tutti i suoi annosi problemi di grammatica e di pronuncia; NO, non si dice nemmeno meteopatico, ficcatevelo nella zucca.
Per la cura dei vostri svarioni linguistici possono giungere in aiuto le stelle: avete mai visto una meterea, o forse v’è capitato più spesso di veder volare nel cielo una meteora? I dinosauri sono stati sterminati da un meteorite o da un metereite?
La risposta è dentro di voi (e speriamo che non sia… sbajata!).
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