Nel primo anticipo della Serie A arriva subito la grande sorpresa: il Chievo di Corini (mantenendo la tradizione degli ultimi anni) viola l’Olimpico e supera la Lazio facendo sorridere anche tante altre squadre.
La giornata si era aperta subito male con il volo a metà incompleto dell’aquila Olimpia, inquadrata mentre con area beata cagava allegramente sullo stadio. I giocatori laziali hanno voluto imitarla giocando di merda per lunghi tratti del match (soprattutto nel secondo tempo) facendo irritare tifosi e telespettatori.
Ci ha messo del suo anche Petkovic che, pensando alla semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Juve, tiene a riposo Mauri ed Hernanes. Con l’assenza di Klose l’attacco biancoceleste ha ferito la difesa clivense come un coltello di gomma su una coscia d’agnello. Floccari evanescente; Candreva e Lulic fuori forma; Brocchi trottolino inutile. Il più pericoloso nel primo tempo è Konko per cui tirate voi le somme.
Nella seconda frazione l’allenatore serbo si pente delle sue prime scelte, facendo entrare subito Mauri e poi, a singhiozzo, Hernanes e Kozak. Nel frattempo però Paloschi aveva colpito a sangue freddo ribadendo in rete una traversa di Jokic e mandando in visibilio mezza Italia.
Al triplice fischio del pessimo arbitro Giacomelli, Corini può esultare perché il suo Chievo resiste alle incursioni nervose e disorganizzate della Lazio. Per la squadra romana la perdita di questa occasione d’oro si somma alla frustrazione del concedere alle rivali una possibilità di recupero o fuga. Il tutto per un cavolo di turnover azzardato.
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