Socrate sapeva di non sapere, ma di lui i trenta tiranni dissero: “impossibile che non sappia!”.
Certo immaginiamo che Conte non ricorra alla cicuta, il paragone potrebbe rivelarsi azzardato. Ma se leggiamo le carte del processo e poi le sentenze, possiamo anche noi ammettere (socraticamente, in qualche modo) di non averci capito un cazzo.
Perdonateci il francesismo.
Contrariamente a quanto molti dicono, a Conte non è stata confermata la squalifica di dieci mesi: è stato prosciolto per i “fatti” di Novara-Siena (il 90% del problema), ma è stata portata a dieci mesi la squalifica per Albinoleffe-Siena. Perché?
Boh!
Prove effetive sembrano non essercene, ma non poteva non sapere. Nell’altra partita, però, non sapeva… E vabbè.
Conte però, non è l’unico su cui sorgono dubbi: Terzi, ad esempio, è stato scagionato dal reo confesso Stellini, ma anche lui la sua bella squalifica se la tiene. Perché?
Boh!
Buone notizie arrivano dal proscioglimento di Camilli e del Grosseto, parsi da sempre più vittime che carnefici, e dalle conferme di alcune derubricazioni.
I dettagli li trovate sul sito della FIGC, non vogliamo dilungarci; ci limitiamo a ribadire che le sentenze sono chiare come un disegno di Escher, inappuntabili quanto un numero diviso per zero, coerenti come il marito che picchia la moglie perché la ama.
Socraticamente, in qualche modo, fingiamo di non sapere che Carobio ha preso solo quattro mesi di squalifica.
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