Io non ho nulla contro Zeman, anzi, se devo essere sincero, lo stimo. Fa un gioco offensivo ideale per gli attaccanti. Un giorno mi piacerebbe essere allenato da lui. Nella vita mai dire mai.
Certo è che Quagliarella poteva anche risparmiarsi quest’ultima frase. Più che altro sapendo che maglia veste e quali pensieri abbiano i suoi tifosi nei confronti del tecnico boemo. La guerra tra Zeman e Juve, acuitasi durante questo iniziale scorcio di stagione, si arricchisce di un nuovo capitolo, abbastanza inaspettato.
C’è chi lo chiama traditore, chi vorrebbe subito vederlo crocifisso sui riflettori dello Juventus Stadium, chi ricorda le parole poco lusinghiere pronunciate nei confronti del Napoli e Mazzarri. Quagliarella decide di rimpolpare ancor più la nomea autolesionista che già si è magistralmente costruito in Campania, mettendosi contro la maggioranza dei tifosi bianconeri.
Frasi non proprio intelligenti che scavalcano il puro significato di sincerità. Una maglia da onorare comporta dei sacrifici da salvaguardare soprattutto in casa Juve, dove l’orgoglio, dopo calciopoli, è diventato un mantra fondamentale da coltivare e diffondere.
Un’uscita gratuita che potrebbe guastare il rapporto tra l’attaccante e il tifo bianconero che non ha mai fatto mancare il suo appoggio anche durante l’infortunio che ha tenuto Fabio lontano dai campi di gioco per molti mesi. Si attendono ora le parole di Zeman e quelle della società per vedere se i toni verranno smorzati o la fiammella è destinata a diventare un vero e proprio incendio.
Comments are closed.