La doppia beffa in Euroleague: Siena e Cantù rimediano una sconfitta che fa male.

Le avevamo criticate la settimana passata quando persero in casa la prima partita di Euroleague con avversari abbordabili. Ieri, Siena e Cantù, hanno dato vita a due gare completamente diverse contro Maccabi e Panathinaikos, due delle favorite per la conquista delle Final Four, teatro conclusivo della  massima competizione cestistica europea.

C’è da mangiarsi le mani in verità perché le due compagini italiane hanno dato adito all’alimentazione di illusioni di vittoria per gran parte dei rispettivi match, facendo sognare i tifosi. Però è mancata la zampata finale, quella decisiva e conclusiva, che permettesse di portare a casa gli scalpi inaspettati e per questo ancora più importanti.

Due volate finite male insomma. Due “Icaro” che dopo aver volato troppo vicino al sole sono precipitati verso il basso. Siena è caduta in Israele (70-68) per colpa di una gestione rivedibile degli ultimi possessi e una difesa assente sull’ultimo tiro del Maccabi, con Hickman (ex Pesaro e Casale) che giungeva al ferro indisturbato a 4″ secondi dalla fine e facendo morire tutte le rimanenti speranze toscane di vittoria. Eppure Siena aveva finalmente trovato quella fluidità di gioco assente nelle prime uscite, con un Kemp sugli scudi. Sono tre le sconfitte di fila per Banchi e il suo staff, una serie negativa che la Montepaschi non aveva mai attraversato negli ultimi anni. Resta la convinzione che giocando come nei primi 35′ di ieri, ci si risveglierà abbastanza in fretta come i tifosi e gli appassionati si augurano.

Cantù è caduta in Grecia contro i verdi di Atene, giocando una gara diversa. I biancoblù di Trinchieri, dopo una piccola breve fuga iniziale, hanno dovuto ricucire ogni tentativo di strappo degli avversari, trovando nei vari  momenti della partita interpreti diversi. Aradori, Markoisvhili e Mazzarino hanno fatto impazzire la difesa del Panathinaikos ma si sono dovuti arrendere allo strapotere fisico degli avversari (32-19 a rimbalzo). I falli prematuri e l’abbassamento delle percentuali dalla grande distanza nella seconda frazione hanno fatto il resto. Cantù ha perso ma con onore (70-68) lottando fino all’ultimo secondo di partita, ma non c’è stato niente da fare. Terza sconfitta consecutiva anche per i lombardi ma, ricalcando il discorso fatto in precedenza, se la qualità di gioco permane la stessa si tratterà solo di un momento passeggero. Certo è che bisogna iniziare a vincere le partite in volata: Sassari e Atene sono due indizi e non vorremmo arrivare a trovarne altri che costituiscano una prova.

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