Unione Venezia, ancora un pareggio (che brucia).

Il Venezia continua a giocare e a dominare le partite, ma continua pure a non vincerle (dettaglio secondario, eh…).

Fastidioso persino raccontarlo: il Casale fa si e no un paio di tiri in porta e per poco non fa due gol (uno annullato nel finale per dubbio fuorigioco), ma il pareggio è comunque una beffa per l’Unione che di azioni pericolose ne ha prodotte almeno una dozzina e forse pure di più.

Al Penzo si gioca praticamente a una porta sola, si capisce che non è una partitella tra ragazzini al parco perché non ci sono due zaini al posto dei pali, ma sembra di assistere al match tra quelli di prima media e quelli di seconda liceo: il Casale vede palla quando sbaglia il Venezia.

Purtroppo sotto porta il Venezia sbaglia troppo: segna al quarto minuto con Maracchi che sfrutta bene un rimpallo della difesa avversaria e poi inizia il delirio dei gol mangiati, una scorpacciata. L’onnipresente Godeas che spara un paio di volte di troppo in bocca al portiere, e in almeno altre due occasioni i giocatori lagunari sprecano addirittura a porta vuota. Nel mezzo tante azioni create e una netta superiorità territoriale.

Ma alla seconda azione degna di nota il Casale sfonda: bel filtrante di Molino per Curcio che da pochi metri batte Moreau per il pareggio. Moreau si rende protagonista nella ripresa con un bell’intervento su calcio piazzato del Casale, ma è sempre il Venezia a fare il gioco, col solo problema di non riuscire a buttarla dentro…

A pochi minuti dalla fine sta per arrivare la beffa delle beffe: arancioneroverdi sbilanciati in avanti e contropiede letale del Casale che infila il secondo gol… ma l’arbitro fischia il fuorigioco. Se c’è, è millimetrico. Probabilmente non c’è, ma per il Venezia è un sospiro di sollievo perché perdere una gara come questa avrebbe fatto smadonnare anche il patriarca.

Unione, il gioco c’è, ma adesso bisogna vincere!

 

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