La presunta trattativa che dovrebbe portare Gonzalo Higuaìn alla Juventus occupa le prime pagine dei giornali da giorni, ma già questa prima frase del nostro articolo lascia molti dubbi a riguardo: la trattativa è “presunta”, poiché nessuna testata – pur parlandone ampiamente – riporta niente di ufficiale, né indiscrezioni credibili; “dovrebbe”, perché in assenza di una trattativa vera il condizionale è d’obbligo.
Parlando sempre al condizionale, oggi ci sarebbe dovuto essere il tanto atteso incontro tra Beppe Marotta e Aurelio De Laurentiis; si sono certamente incontrati all’assemblea della Lega di Serie A, ma che abbiano parlato del Pipita è tutto da vedere. Per i quotidiani nazionali si tratta di una fumata grigia: il DeLa fa muro e non tratta, la Juve valuta il pagamento della clausola rescissoria di 94 milioni e 736 mila euro – clausola che, per dovere di cronaca, scade il 31 luglio di quest’anno.
Ma questa fantomatica trattativa è davvero credibile? O parliamo delle solite sparate estive di quotidiani in carestia di notizie?
Hugaìn-Juve: ecco perché no.
Vediamo qualche motivo per cui le possibilità che l’argentino nato in Francia si vesta di bianconero secondo noi rasentano lo zero.
1) Non ci fidiamo troppo degli scoop ad cazzum.
Ci ricordiamo benissimo (e ve lo ricordiamo anche noi) di quando la Gazzetta dello sport diede per quasi certo il trasferimento di Sergio Agüero proprio alla Juventus. Era il 30 giugno del 2011, stava per iniziare l’era Conte, dopo i famosi due settimi posti consecutivi: “Aguero bianco & nero (quasi…)”, titolava la Rosea; che poi precisava: “Martedì l’incontro decisivo a Madrid. L’Atletico chiede 40 milioni, ma la Juve conta di chiudere a 35. Chelsea ultimo pericolo”.
El Kun si trasferì al Manchester City e la Juve comprò Vucinic.
Per dire.
2) Perché quella non è una cifra da Juve.
Storicamente la Juventus non è una società da colpi ad effetto mediatico. Lo è il Real Madrid, lo sono il Chelsea e le squadre degli sceicchi e dei petrolieri; un’onesta e benestante squadra della Serie A italiana, pur coi conti a posto, difficilmente sgancia una cifra di questo livello.
È chiaro che tutto può accadere: nessuna società sana scambierebbe Clarence Seedorf con Francesco Coco, eppure è successo davvero. Però in questo caso rimaniamo scettici.
3) Perché il Napoli non lo venderebbe mai alla Juve (ma il giochino fa comodo pure agli azzurri).
Il DeLa non è un mona qualsiasi. Vendere Hugaìn ai bianconeri significherebbe farsi odiare a vita da un’intera città (Napoli) ed essere ricordato per sempre come l’uomo che consegno altri 3-4 scudetti alla Juventus, su un vassoio d’argento. Ma il DeLa non è un mona qualsiasi. Forse il buon Aurelio, che sotto sotto è un vecchio volpone, ha capito che trattenere Gonzalo sta diventando difficile: ci vuole un mercato all’altezza, Giaccherini non basta; e lui soldi da spendere non ne ha. Ha capito che se vuole vendere deve dare la colpa a lui, innanzitutto. E poi deve indorare un poco la pillola: perché venderlo e basta è un conto; venderlo, però non alla Juve, è un altro.
Certo, se lo vende deve anche sostituirlo, ma a questo ci può pensare dopo. E il DeLa non è un mona qualsiasi.
Infine, più una considerazione personale che un motivo: 5) Higuaìn dovrebbe restare al Napoli.
Dovrebbero volerlo un po’ anche gli juventini (come chi scrive), che sarebbero comunque ben contenti di vedere El Pipita nella propria squadra, specie nell’anno in cui la Champions league sembra un po’ più di un miraggio. Perché è bene che la Serie A rimanga competitiva, e che le squadre italiane facciano bene in Europa.
Gonzalo alla Juve vorrebbe dire ammazzare il campionato a luglio, per almeno due stagioni. Non sarebbe un po’ noioso, tutto sommato?
Pipita in bianconero: gli spiragli
Certo è che la situazione affascina, e nel calciomercato – come del resto nella vita – non bisogna mai dire mai. Se l’attaccante da 36 gol dovesse davvero finire a Torino, fare bene in Coppa sarebbe più che una speranza. E all’Italia fare bene in Coppa (ma servirebbe anche l’Europa League, diciamocelo) serve tremendamente, se vuole risollevare un ranking un po’ stagno e poco promettente.
E poi Higuaìn è ambizioso. e il Napoli invece no. Insomma, ad oggi la Juve ha preso Dani Alves, Benatia, Pjanic; il Napoli Tonelli. Che non è nemmeno male, per carità, ma non è il giocatore che ti fa fare il salto di qualità per vincere lo scudetto o la Champions. Aurelio aveva promesso a Gonzalo una squadra ambiziosa come lui, e ad oggi questa squadra non c’è.
Higuaìn alla Juventus potrebbe essere possibile proprio perché è impossibile, un po’ come Trump candidato presidente negli Stati Uniti o Brugnaro sindaco di Venezia. Un colpo a sorpresa, insomma. E le sorprese, si sa, non finiscono mai.