Se Ranieri vince la Premier

Se Claudio Ranieri vincesse la Premier League con il Leicester, sarebbe una bellissima storia.

Il Tinkerman – come lo chiamano in Inghilterra dai tempi del Chelsea – non ha mai perso un derby nella sua carriera da allenatore, però non ha nemmeno mai vinto un campionato; eppure ha allenato squadre niente male: il primo Chelsea di Abramovich, la Juventus rinata dopo Calciopoli, la Roma dopo l’addio di Spalletti, il primo Monaco pieno di soldi della gestione russa, l’Inter dopo Gasp… vabbè, questa non la contiamo.

Eppure, nonostante sia stato protagonista di alcune bellissime stagioni alla guida delle squadre suddette, Ranieri è sempre arrivato secondo. Quando è approdato al Leicester city per la sua seconda avventura inglese, l’allenatore romano veniva da una pessima esperienza alla guida della nazionale greca e arrivava in una squadra senza tante pretese, reduce da un quattordicesimo posto in campionato e con la speranza di fare un’onesta stagione da metà classifica: doveva semplicemente replicare l’ottimo lavoro fatto a Parma, e invece è a un passo dal miracolo. Come Bagnoli al Verona negli anni Ottanta, e anzi meglio.

Claudio Ranieri imita Paolo Poli
Claudio Ranieri imita Paolo Poli

Il mister più brizzolato d’Italia ha due grandi meriti in questa stagione: il primo è aver dato una forte impronta tattica alla squadra; il secondo è aver saputo inventarsi dei campioni dal nulla (e le due cose, ovviamente, non sono indipendenti): Jamie Vardy era poco più che un Cacia britannico, ottimo in Championship ma con solo 5 reti e un anno di esperienza in Premier a quasi 29 anni; Kasper Schmeichel è il figlio dell’immenso Peter, ma coi famigliari non sempre si va lontano (dopotutto anche Max Vieri è il fratello di Christian…); Mahrez è un idolo in Algeria, ma in Europa era sempre rimasto nelle seire minori; Kanté, prelevato dal Caen dopo un anonimo 13° posto in Ligue 1, è una scommessa vinta.

E quando col Leicester batti il Chelsea e fai esonerare Mourinho, allora la stagione sta girando proprio bene.

Se fossi un tifoso del Tottenham, odierei Ranieri

L’altro lato della medaglia è quello rappresentato dal Tottenham e dai suoi tifosi. Gli Spurs, infatti,  negli ultimi 5-6 anni – dall’arrivo di Redknapp in poi, per intenderci – hanno fatto di tutto e di più per riuscire a conquistare la Premier League: la società ha fatto grossi investimenti e gli allenatori hanno spesso tirato fuori il cilindro dal cappello, ma i biancoblù hanno sempre dovuto cedere il passo alle superpotenze inglesi: Chelsea, Arsenal, Manchester City, Manchester United. Ora che sono davanti a tutte le altre, i londinesi si vedono superati da una squadretta del cavolo, che fino all’altro ieri lottava per non retrocedere: una vera beffa.

Ecco perché, se fossi un tifoso del Tottenham, odierei Ranieri e Leicester tutta. Ma in realtà non lo sono, e anzi tifo per il Claudione nazionale; e incrocio le dita, perché il campionato e ancora lungo. Cinque punti sono un buon vantaggio, ma c’è ancora da fare!