Bobo Vieri ha scritto un’autobiografia. La notizia è sconvolgente, per una lunga serie di ragioni: una è che questo significa che Vieri sa scrivere, o quantomeno sa dettare a qualcuno in grado di capirlo e mettere le cose che dice in maniera ordinata su carta; un’altra è che evidentemente ha qualcosa da raccontare e qualcuno che vuole dargli retta; un’altra ancora è che nel comunicato stampa ufficiale questa viene definita “la prima autobiografia di Christian Vieri”, e perciò si teme che ce ne sarà pure una seconda!
Ma bando alle cattiverie; la vita del Bobo nazionale va letta, e noi vi diciamo perché.
Vieri, oggi, domani.
Come promesso, ecco 5 motivi buoni (ma direi financo ottimi) per acquistare l’autobiografia dell’ex bomber di Venezia e Ravenna (le sue esperienze più significative…).
- Le tette della Satta. Sicuramente nel racconto della vita di Vieri non possono mancare episodi piccanti; certo immaginare Vieri nudo e ansimante non è una meraviglia, ma magari ci sono le foto delle sue ex.
- Le tette della Canalis. Per par condicio.
- Scoprire quello che tutti si chiedono: che fine ha fatto Max Vieri? Eh, che fine ha fatto Max Vieri? Dalla Juve all’oblio, l’attaccante talmente scarso da non trovare spazio nemmeno nella nazionale australiana: vogliamo sapere la verità sul suo caso. E se non ce la dice suo fratello…
- Scoprire perché non vuole indossare la giacca. Ve lo ricordate, quando venne cacciato dal Casinò di Venezia perché si presentò in maglietta? Magari scopriamo che le giacche sono i realtà uno strumento che gli alieni usano per leggerci nella mente e guidare le nostre azioni. Magari nessuno di noi vorrà mai più indossare una giacca in vita sua!
- Le tette della satta. Scusate, ma un quinto motivo proprio non ci veniva.
P.s.
Ma poi, lui, Vieri, l’avrà riletta…?