Il Rayo Vallecano almeno lo fa per una buona causa: tra le maglie brutte della stagione 2015/16 dei campionati di calcio europei, spicca anche la divisa da trasferta con fascia arcobaleno del terzo club di Madrid; la grafica, dal gusto estetico discutibile, è frutto di un’iniziativa a supporto delle associazioni LGBT di Spagna, a cui verranno devoluti 7 € per ognuna delle maglie vendute. Certo ci vuole un po’ di coraggio per indossarla, però – se non altro – lo si fa per una buona causa.
Buona causa che non coinvolge invece il Club Deportivo Guijuelo, squadra della terza serie spagnola, che ha deciso di legarsi in maniera indissolubile al prodotto più rappresentativo della sua terra: el jamon iberico, meglio conosciuto come prosciutto pata negra, della varietà DOC Guijuelo, per l’appunto. Ecco allora che i giocatori scenderanno in campo con le nuove maglie ricoperte di affettato: per non accorgersi del fatto che le divise sono davvero oscene, bisogna avere il prosciutto sugli occhi…
Saranno queste le maglie più brutte dell’anno? Sicuramente partono con un vantaggio invidiabile in questa special classifica.
Nuove maglie anche per la New Team di Holly e Benji, che decide per un leggero restyling. Ah, no, sono le divise da trasferta del Chelsea…
Nel Giappone vero, invece, si punta su uno stile classic-cameriere-spogliarellista. Ve le ricordate le orrende maglie col finto farfallino che il Leonesa, club di quarta serie spagnola, ha sfoggiato l’anno scorso? Beh, evidentemente a qualcuno son piaciute, visto che quelli del V-Varen Nagasaki hanno deciso di copiarle e, se possibile, di farle ancora più brutte. Una scelta coraggiosa ma funzionale: l’avversario difficilmente smetterà di ridere, e sarà così più facile batterlo sul campo. Sagace!
E se invece pensate che una squadra di calcio non potrà mai pensare di avere le divise in latex… beh, vi state sbagliando. La casa produttrice della divisa è la Hummel, la stessa che produce anche le maglie del Nagasaki. Fonti non confermate dicono che il loro stilista di punta sia Andrea Bocelli.
Le maglie brutte in Italia
In Italia la storia delle maglie brutte è secolare: anche quest’anno, per esempio, la Juventus ha deciso di riproporre la sua storica maglia rosa, che quest’anno diminuisce gli inserti neri (che, per esempio, conferiscono una certa dignità alle divise del Palermo), per aggiungere strisce tinta salmone abbronzato sugli orli delle maniche e dietro la scritta dello sponsor; ve la risparmiamo, ché tanto avrete modo di ammirarla più volte durante la stagione. Il Napoli ha purtroppo rinunziato alle maglie mimetiche che tanto ci avevano fatto sognare, ma in compenso ha adottato una terza maglia completamente rossa che farà sembrare i giocatori in campo undici barattoli di ketchup.
Una menzione speciale meritano però le maglie dei portieri del Genoa, che sono talmente improbabili da lasciarci completamente senza commenti.
Eccole, con scorci cittadini ed “eleganti” riflessi sull’acqua.
Questa la nostra rassegna, ma se voi lettori avete altre meraviglie da segnalarci, scriveteci a diretta@palledicuoio.com.