Kondogbia all’Inter, un commento.

Geoffrey Kondogbia è ufficialmente un calciatore dell’Internazionale Football Club di Milano, altrimenti nota come Inter. Il primo pensiero è subito per il nome del giocatore francese, Geoffrey, che subito ci fa venire in mente l’indimenticato maggiordomo della serie The fresh prince of Bel Air.

Kondogbia, Kondogbia, trullalero trullallà.

Geoffrey, ma non Kondogbia.
Geoffrey, ma non Kondogbia.

Ma questo, obiettivamente, non c’entra una benemerita sega. Il punto forse cruciale della questione è che Kondogbia fino all’altro ieri era praticamente un giocatore del Milan – almeno secondo quei simpatici guasconi della Gazzetta; un colpo soffiato ai cugini è sempre un buon colpo, specialmente se non si tratta di un bidone. E quasi certamente Kondogbia non sarà un bidone (e qui gli abbiamo tirato la gufata da chilo, non ce ne voglia). L’Inter dunque parte in quarta con la campagna acquisti, che fino a tre giorni fa – sempre secondo quei buontemponi nati della Gazzetta – aveva in Felipe Melo e Thiago Motta i potenziali affari sul tavolo; già, Motta e Felipe Melo: un campione che ha smesso di giocare da 5 anni (pur scendendo regolarmente in campo) e uno che in Italia è ricordato nella top 10 delle ciofeche di calciomercato.

Kondogbia, invece, sembra un affare sul serio. E certo, per una squadra che viene da un centrocampo in cui oltre a Guarin c’erano Kuzmanovic e Medel fare un minimo salto di qualità è oltremodo semplice; però anche fare di peggio poteva essere una sfida. L’arrivo del nazionale francese – pupillo di Didier Deschamps e tra le migliori giovani promesse d’oltralpe – sembra invece dare una sferzata alle speranze dei tifosi nerazzuri, ma al tempo stesso crea una certa concorrenza al buon Maurito Icardi: diversi sul campo, hanno verosimilmente la stessa passione copulativa nella vita privata, e il caro Geoffrey sembra dotato di una dote che pure Ibarbo guarderebbe con rispetto.

Lo chiameranno Kondombia (e buona fortuna).