Quattro mori a stelle e strisce: il Cagliari passa nelle mani di un architetto americano.

La conclusione è arrivata. Dopo 22 anni di regno, impero, governo (chiamatelo come volete) Massimo Cellino non è più il Presidente del Cagliari Calcio. La squadra sarda è stata ceduta ad un gruppo americano per 80 milioni. Con il suo solito aplombe, Cellino ha ringraziato il sistema Italia con una dichiarazione che non ha nulla di sottinteso: “Sono felicissimo. Dio li benedica, ora saranno loro a lottare con la burocrazia”. Sentimenti, religione, meccanismi arrugginiti: in una frase riassunto il tormento di un imprenditore che cerca nuove fortune in Inghilterra (con il Leeds).

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Il nuovo proprietario della compagine sarda è un fondo che vede al suo vertice Dan Meis che, in passato, si è occupato di questioni relative a stadi, arene, “luoghi” dello sport in generale:  Los Angeles NFL Stadium, il Miller Park di Milwaukee, il Safeco Field, il Manchester Evening News Arena, il Saitama Super Arena, il Lincoln Financial Field e il Paul Brown Stadium sono creazioni del suo studio d’Architettura. Una scelta che dovrebbe portare all’eliminazione dei tubi innocenti che hanno ospitato i tifosi cagliaritani tra Sant’Elia e Quartu San’Elena, nonché chiudere definitivamente con i viaggi in Friuli Venezia Giulia.

Queste le parole di Luca Silvestrone (all’Ansa), l’emissario incaricato di concludere l’affare per conto di Meis:  “Sono stato autorizzato da Cellino a trattare per lo stadio a nome del Cagliari Calcio. Cellino si è dimostrato persona brava ed intelligente. Ci ha detto che è pronto a rivedere tutti gli accordi presi con il fondo se lo stesso fondo dovesse avere problemi insormontabili con la burocrazia per lo stadio. E questo gli fa un grande onore. Cellino e Dan Meis si sono trovati d’ accordo da subito, la riunione è andata anche meglio del previsto, abbiamo programmato tutto, dal pagamento di una caparra all’ingresso nella società a scaglioni. L’importante è che sia tutto a posto nel più breve tempo possibile perché dobbiamo impostare la stagione”.

Cagliari Calcio v Udinese Calcio - Serie A

I tifosi fremono per la venuta degli americani, ancora di salvezza per rilanciare il calcio isolano dopo anni di stasi nelle parti medio-basse della classifica. Capelli di paglia, bandiere dei quattro mori modificate, musica folk sarda, gigantografie di Alexi Lalas e degli altri grandi eroi del pallone statunitensi, accenti locali che modificano slang e detti. Il sogno americano è approdato a Cagliari, nonostante qualche decennio di ritardo.

Nota a margine. Cellino, scaramantico e romantico, non si smentisce neanche in questa trattativa escludendo dagli accordi la sede attuale del Cagliari Calcio. “È un mio ricordo personale, la darò in affitto tranne l’ ultimo piano, dove terrò gli uffici della mia società”.  Ciao Massimo. Good luck!