Verso Brasile 14: l’Iran.

Palle di cuoio inizia la sua marcia di avvicinamento ai mondiali di Brasile 2014 proponendovi un focus mirato su tutte le squadre partecipanti. Cominciamo il percorso con una delle grandissime favorite del torneo: l’Iran.

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Il ruolino storico dell’Iran ai mondiali di calcio è trionfale: tre partecipazioni, sei sconfitte, due pareggi e una vittoria; sei gol fatti e diciotto subiti.

Con queste credenziali, la squadra guidata da Carlos Queiroz sembra poter ambire a pieno titolo alla vittoria finale. La rosa non è più quella che vinse 19-0 contro la temibile selezione del Guam (più che una squadra di calcio, un mucchio di alghe), ma può contare su alcuni giovani interessanti, giocatori d’esperienza e sulla punta di diamante Reza Ghoochannejhad, che può contare sul suo status di stella internazionale – quindici partite e un gol in Championship quest’anno con il Charlton – e soprattutto sul fatto che i difensori avversari non riusciranno a chiamarlo per cognome (pare che tutt’ora pure la madre abbia qualche difficoltà).

Altro nome grosso è il centrocampista Ashkan Dejagah: alle spalle una carriera luminosa prima al Wolfsburg e poi al Fulham; naturalizzato tedesco, ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili in Germania, prima che si accorgessero che era una pippa e lo rispedissero in Iran (un po’ come il nostro Margiotta in Venezuela). In mezzo al campo, una garanzia.

Squadra tosta, questa qui. Khorasanica in difesa, caspica a centrocampo e zoroastriana in attacco, i giocatori iraniani mordono le caviglie avversarie come fossero kebab.

Insomma, il mondiale per l’Iran è tutt’altro che una causa Persia.