Don Mesagne difende Lerda: “La bestemmia non è peccato”. Legrottaglie in gravi condizioni.

Si è vissuto qualche momento di panico in casa Legrottaglie, sulle prime ore del mattino di oggi. Mentre Nicola sorseggiava il suo caffè – dopo la preghiera delle sette e dopo aver attentamente l’editoriale di Famiglia Cristiana nell’intimità della toilette – il suo cagnolino è arrivato scodinzolante con l’ultima copia della Gazzetta dello sport. Sulle prime niente di nuovo: il Reverendo ha continuato senza sospetti a intingere le particole, come suole fare ogni dì per colazione. Poi, d’improvviso, lo shock.

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La notizia è di quelle che lasciano attoniti. Franco Lerda (l’allenatore di merda) ha bestemmiato in campo, ma questo Legrottaglie lo sapeva già, e già aveva recitato per lui 12 paternoster e 64 avemarie. Lo sconcerto vero è arrivato però al momento di leggere che don Attilio Mesagne, sacerdote dell’arcidiocesi di Lecce, ha difeso il miscredente e chiesto per lui la revoca della squalifica: “Non è peccato”, ha detto il don, causando l’istantaneo blocco della digestione al buon Nicola, che però stoico ha voluto continuare a leggere. “Perché sia peccato – fa notare il prelato – devono sussistere tre condizioni: la piena avvertenza, il deliberato consenso e la materia grave. Se manca una sola di queste tre condizioni non è peccato. Nel caso di Lerda c’è la materia grave, ma frutto di un forte condizionamento a livello psicologico dato dallo stress di una partita di calcio”.

Il roccioso stopper del Catania ha finito ha stento di leggere: colto da ipotermia è crollato a terra e presto è rimasto preda di forti spasmi e convulsioni. Così l’hanno trovato – sul pavimento della cucina, con gli occhi riversi – gli altri membri della sua famiglia, che l’hanno trasportato d’urgenza al più vicino ospedale. Le sue condizioni sono critiche ma stabili, anche se la prognosi è tutt’ora riservata.

Lo shock culturale è stato troppo forte e i suoi nervi hanno ceduto di botto per il duro colpo.

Noi di Palle di cuoio siamo vicini alla famiglia e speriamo in una sua celere guarigione. Forza Nicola, siamo tutto con te!