La grandezza di Jose Mourinho è sempre stata quella di aver costruito un rapporto di ferro con i propri giocatori: lealtà assoluta e fedeltà inossidabile. La maggior parte dei giocatori, passati sotto la guida dell’allenatore portoghese, hanno sottolineato la sua capacità di motivare e guidare psicologicamente la squadra verso traguardi quasi impossibili. Devozione completa e obbedienza cieca: Sergente e soldati; addestratore e leoni; Rocco Siffredi e amanti. Un rapporto tutto cuore ed emozioni.
Capita però che qualche voce fuori dal coro si erga al di sopra degli assensi generali. Dopo la sconfitta casalinga, amarissima,contro l’Atletico Madrid (1-3) e la mancata qualificazione alla finale della Champions League, Hazard si è tolto un paio di sassolini dalle scarpe: “Il Chelsea non è fatto per giocare a calcio, noi solo contropiede”. Muoversi come gazzelle impazzite e difendere il proprio fortino: “Un gioco fatto solo per correre”. Un’accusa che le squadre di Mourinho ricevono spesso anche quando vincono ma che fa particolarmente impressione perché uscita dalla bocca di uno dei leader dei blues.
Uno sfogo diretto e senza giri di parole: “Spesso mi viene chiesto di fare tutto da solo e non è facile”. Difendere, attaccare, pettinare Fernando Torres e ritirare in lavanderia il casco di Cech: troppe le richieste per un unico giocatore che ama, evidentemente, le azioni di gruppo. Ora sono tutti in attesa di sentire le reazioni a queste affermazioni. Cosa risponderà Mourinho? Soprassederà o metterà sul mercato il talentino belga? E voi cosa pensate delle tattiche dello special one?
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