Un’altra partita maledetta. Questo era il pensiero dei tifosi milanisti di fronte allo scialbo spettacolo proposto dalla truppa di Seedorf contro il Bologna. Un’assedio privo di idee, una latitanza di gioco che già faceva storcere il naso anche a chi aveva esultato per la cacciata di Max Allegri. Una noia assoluta che, causando aridità di pensiero, aveva diradato pure i tweets di commento da parte nostra. Mani inermi davanti alla tastiera: un desiderio forte di cambiare canale.
Honda avulso dal gioco e molto fighetta; Taarabt con i paraocchi nonostante qualche buona accelerazione; Kakà a intermittenza ma senza il tocco creativo (necessario) per sbloccare la vicenda; Balotelli insofferente e poco propositivo (anche perché servito malissimo dai compagni). La presenza sulle fasce di Constant (fischi, super fischi e mega fischi per lui) e De Sciglio (in giornata no) non è stata di aiuto per creare un’azione avvolgente e accerchiante, unica possibilità per arginare una squadra tutta rintanata intorno alle gambe di Curci. Montolivo ci ha provato da fuori con qualche tiro velleitario ma, in mezzo al campo, ha generato la solita lentezza e pacatezza nel gestire la squadra.
A pochi minuti dal termine, però, Balotelli si ricorda di avere la dinamite nei piedi. Recupera il pallone per un errore banale di Perez (che però ha il nostro plauso per aver sfigurato l’arbitro Bergonzi con una pallonata), vede il portiere leggermente fuori dai pali e, da più di 35 metri, lo fulmina con una bomba pazzesca. San Siro è esploso in un boato che ha infranto il muro del suono. Un gol meraviglioso, condito dall’ennesima mancanza di esultanza, che ha risolto, per un weekend, i problemi di Seedorf.
Per ora può andar bene così ma, pensando al futuro, il tecnico olandese dovrà fare molto di più per meritarsi la panchina rossonera. Non basterà certamente tentare di trasformare in uomo (o almeno riuscire a far sorridere) Mario Balotelli. I tifosi si aspettano molto di più dopo annate farcite di troppe delusioni e poche gioie.
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